mar historie de fatti loro senza che non facendo voi distintione alcuna, avete addotta maggior quantità d’huomini famosi nella militia terrestre che in quella da mare, di che non era il nostro ragionamento. Io ho ciò detto, rispose il Canale, perchè questa sorte di militia hebbe sempre maggior penuria di valorosi capitani che quelFaltra non ha havuto, nella quale ho scelti i più eletti solamente conciosiachè io non haverei trapassato Mario, Siila, Curio, Fabritio, Lucullo, Marc’Antonio, Fabio Massimo, Quinto Lutatio et degli altri benché nella marittima, anco la nostra città a maggiori bisogni già gran tempo ne produsse doi di gran nome quali furono Mr. Carlo Zeno et Mr. Vettor Pisani. Et in questa facultà, soggiunse il Cornaro, la nostra Repubblica pervenne a tanta perfettione che quando non havesse ad altro studio atteso ella senza dubbio haverebbe ottenuto lo imperio del mare, perchè non solamente domò et respinse l’impeto di quelle potentie che si mossero per distruggere il dominio, che allora cresceva, ma superò i genovesi huomini per adietro potentissimi et molto famosi nella militia marittima et li ridusse a tale che non potendo più quella Repubblica da sé medesima sostenersi libera si fece d’altrui serva. Oltre a ciò i nostri gentilhuomini si potrebbono di voi non poco dolere perciochè poche famiglie si trovano in Venetia che non siano nella gloria di questa militia illustri. Et se non fusse che i fatti dei nostri maggiori abbondevolmente ne fanno fede, io dubiterei a dire che nè la Repubblica Romana nè la Cartaginese avanzorno la nostra, et quantunque io mi sia doluto della miseria dei nostri tempi et habbia detto che i cieli furono sempre scarsi in produr gli huomini eccellenti, non ne segue però la conclusione che fate voi. All’incontro quand’io volessi affermare che questa città fosse così povera come dite, io porto fermissima opinione che sino a nostri nemici non lo crederebbono, i quali piuttosto desiderano di tenerci amichi che di provare (come gli altri fecero) le forze nostre. [ 39]