Capitano nè di consigliere. A voi dico, Mr. Alessandro, additando il Contarmi. Benché questa laude, soggiunse il Contarini, veramente non mi si convenga, pure mi recherò sempre a gloria Tesser tenuto in qualche consideratione da voi con tutto che, per dire il vero, da una buona volontà infuori nella quale insieme con voi confesso di non ceder ad alcuno, io penso che molti si trovino nella nostra città quali mi sono non pure uguali ma superiori. Nondimeno io pure mi sono sempre affaticato (quantunque quello che di me s’è veduto sia stato sempre poco rispetto all’animo mio et al debito che noi tutti con la Repubblica habbiamo) et venendo l’occasione mi affaticherò ad ogni tempo di non ingannare l’opinione che voi et i pochi vostri simili hanno di me. Perciò che quale offitio è più convenevole a non indegno gentilhuomo che a benefitio della sua Città quando accade morire con l’arme in mano? Ovvero che cosa è più lodevole che esporre la vita d’uno solo per la salute di infiniti, o più debita et convenevole che affaticarsi per la salute, dignità et quiete di coloro dai quali hai conseguito abondevoli premi et honori et appresso i quali dei sempre viver nella lunga memoria dei suoi posteri et discendenti lasciando agli altri esempio di seguitarti ? Io, soggiunse il Cappello, questi vostri pari et superiori non conosco. Et Mr. Giacomo Canale il quale anchora non aveva parlato seguitò : Sarete contento, Mr. Alessandro, che io ponga tra quei vostri pari che dite (s’alcuno ve n’è) Mr. Girolamo Canale nostro, il quale non dubito che non haverà mostrato del suo valore, meravigliose et singolari prodezze se la fortuna non gli fosse stata contraria (4). Anzi voglio che lui et degli altri mi poniate avanti (rispose il Contarini) perchè nelle parole del Cappello non riconosco altro che una troppo calda benevolenza che egli mi porta, onde poiché i buoni [ 37 ]