non saprebbono guarir non dirò Hippocrate o Galeno ma Esculapio medesimo. La sanità di quelli nasce dunque, come s’è detto, dal buon governo dei Capitani et sopra comiti, così il contrario di questo nasce dalla poca cura che vi prendono i nostri; onde convengono le nostre galee rimanersi molte volte con poco honore in sioverno (o man-dracchio che dir vogliamo) inutili et presso che del tutto disarmate. Egli è vero che alcune galee armate altre per la Chiesa et altre per il Re di Francia come che elle siano da puppa a prora armate di gente alla catena, molti o la maggior parte di quelli i loro capitani non sanno, non dimeno essi et di cura et di somma diligenza nel governarle non mancano. Perciochè questi due principi nelFarmare si fatte galee commettono espressamente ai Capitani che nel ritorno di esse tanti per numero sieno tenuti a consegnar loro quanti essi ne ricevettero. In caso che non possano pienamente giustificar nelle imprese od in qualche grande et irreparabile incidente, haverne perduti alcuni. Oltre a ciò vogliono che non solamente loro si consegnino per numero ma per nome et per altri contrasegni. Di maniera che quando ne havessero condennato alcuno o gentilhuomo che così fosse o persona di altra conditione di buon riscatto, per guadagnare una grossa somma di ducati essi non lo mettessero in libertà o un altro per pochissimo prezzo comprato da loro in suo iscambio alla catena ponendo. Ma questo bello et util ordine di governo fin qui non s’è veduto nè potuto vedere nelle nostre galee libere. Perciochè qualunque volta avviene che alcuno de galeotti venga a morte possono i nostri capi a voglia loro per ciascuna terra dove le galee pervengono trovarne un altro in luogo del mancato. Et lor è dato etiandio il dinaro che a ciò fare hanno speso dalla nostra Camera dell’armare nel fine del viaggio loro. La qual licenza di poter in questa guisa rimetter i galeotti stimo io che è senza alcun fallo molto dannosa et per così dire pestilente nelle armate libere et specialmente alle nostre. Et d’altra parte giudico et trovo esser d’utilità incomparabile a quelle che 21