morabile rotta sotto Pavia che l’avaritia dei suoi ministri, i quali per arricchirsi del denaro regio non assoldarono il terzo dei soldati che erano ordinati dal Re. Questi sono capi generali che servono così al Capitano di terra, come a quello di mare, i quali ogni virtù che loro appartenga in sè comprendono, onde havendoli posti come base et fondamenti del mio ragionare et venendo al nostro principal intendimento, che è formare un Capitano marittimo, dico che colui che dalli anni teneri haverà lungamente patito caldo et freddo nelle galee armate sarà molto atto a governare et condurre un’armata vittoriosa per i mari. Percio-chè egli saprà così ordinare et divisare tutti gli ofìitii che osservar si convenghino, come la qualità del camino che si deve tenere, in che guisa si deve combattere con Tonde et resistere all’impeto di quelle, come difendersi da i venti, stremirsi dall’artigliarie et da ogni maniera di fuochi, guardare le galee da scogli et da lidi che ascosi o palesi ci possono offendere, provvedere loro d’acqua, di legne et di cibi necessari al vivere per ciascuno, et negli improvvisi accidenti di fortuna luogarle bene et dar loro porto sicuro. Le quali conditioni però, tuttoché elle sieno importantissime, da per sè non bastano a dar piena laude a un capitano, come etiandio non basta all’huomo conservarsi sano s’egli con qualche nobile et virtuosa operatione non procura di honorare tutta la sua vita. Perciò adunque nel nostro Capitano quattro parti principali occorrono et queste sono: ordine, sollecitudine, astutia et ardimento delle quali partitamente ragionare intendo. Et per incominciare dall’ordine, senza il quale non si può far impresa che a buon fine ci conduca, questo si stenderà così nelle cose che appartengono alla navigazione et all’arte marinaresca come ad ogni altro esercitio che è richiesto nelFArmate et principalmente a honor d’iddio; di poi a benefitio del suo Signore odella sua Repubblica et in ultimo a conservatione delle sue genti. Dico adonque, volgendomi [i*3]