lordi, in più parti rotti et sdrusciti. A che aggiongendovi Tesser naturalmente neri et diformi, sopra modo s’assomigliano non a huomini ma a quei mostri che si trovano alcuna volta descritti nelle favole dei romani. Appresso non portano riverenza a Dio nè agli huomini et quantunque dimostrino di aver qualche poco di devotione alla Vergine Madre di Christo, nondimeno per ogni picciola speranza che si desti nell’animo loro di guadagno, non facendo stima nè di fede nè di giuramenti sempre pongono inanzi l’utile all’ honestà. Dove gli schiavoni per gran tumulto et disordine che da essi ne deriva le galere non abbandonano, i greci senza strepito et movimento alcuno per ogni picciol segno che accendi le menti loro, da soli a soli, si dipartono tacitamente, et poiché nelle opere malvagie sono arditi et animosi molto, nulla temono la pena dei supplitii che potrebbono esser dati; et che più, hanno la crudeltà et la ostinatione in modo proprio et naturale che nè dolcezza di parole nè riverenza di capitano può muovergli o mitigarli giamai. Queste sono brevemente le condizioni sì dell’animo come del corpo che si veggono ne’ greci et nei schiavoni, dalle quali si possono di leggieri comprendere l’altre, se alcune ve ne sono. Qui dicendo il Cappello che poche altre potevano rimanere et che esso aponto tali in diversi tempi haveva queste nationi trovate aggionse il Canale: se dunque li schiavoni sono buoni, religiosi, amorevoli, fedeli, prudenti et appresso mondi et politi come li dipinge il Contarmi nel vestire et per contrario i greci senza devotione, malvagi, crudeli, perfidi, imprudenti, implacabili et sozzi nella vita et costumi, già parmi Telettione dei galeotti ragionevolmente debba farsi sopra quelli, et questi del tutto escludere et allontanare dalla nostra galera. Non è dubbio (rispose il Contarmi) che considerandosi per sè sole queste parti, li schiavoni dovrebbono essere anteposti alli greci; ma havendo insieme riguardo alToffitio del galeotto che è solo di [ 112 ]