(27) Galeotta era di dimensioni minori della galera avvicinandosi a quelle della fusta. Era nave da guerra e da corso. Aveva da 16 a 20 remi per lato vogati ciascuno da un solo uomo. (28) Bastimento a vela, di forme snelle con una sola coperta, castello e cassero. Un albero a vele quadre e tre a vele latine. Serviva sia per usi militari che per mercanzia. Era usato specialmente dagli Spagnoli e dai Portoghesi. (29) Chiamavasi con tal nome la nave specialmente adibita nelle armate navali al servizio degli infermi (Guglielmotti). (30) La marcigliana era un piccolo bastimento a vele quadre con castello e cassero che fu usata fino al secolo scorso in Adriatico. Essa si impiegava specialmente per il trasporto dell’olio e del vino di Puglia. (31) Lo schirazzo era un piccolo bastimento da carico a vele quadre usato dai veneziani e dai levantini. (32) La fusta era della forma della galera ma di dimensioni più piccole. Essa aveva infatti 20 banchi per lato e due uomini ad ogni banco, aveva quindi 80 uomini al remo. La fusta era molto più veloce della galera. Era usata molto dai corsari. (3 3) Vergolo o bergojo. Dicevasi il bastimento che regge poco la vela che facilmente sbanda e minaccia di rovesciarsi (Guglielmotti). (34) Colomba - termine dialettale per indicare la chiglia. (35) Così si chiamavano le ordinate o coste che si dipartivano dalla chiglia per costituire l’ossatura dello scafo. (36) Il passo veneto era di m. 1,735, il piede m. 0.347. Il piede si divideva in 16 dea (dita) - « Quattro dea fa una man, quattro man fa un pie e cinque pie fa un passo ». (3 7) Questa galera aveva quindi in metri le seguenti dimensioni : lunghezza m. 41.64; altezza m. 1.735; larghezza, m. 5.205. Queste erano le dimensioni usate per le galere sottili che formavano il nucleo delle flotte veneziane. Le galere generalizie sulle quali erano imbarcati i comandanti superiori cioè il Capitano Generale, i Provveditori d’Armata, il Capitano del Golfo, ecc., si chiamavano « bastard: » ed erano di dimensioni un po’ più grandi. (38) Scafo. (39) Malgrado l’autore faccia tutti gli elogi citati all’opera di Vettor Fausto dai documenti dell’epoca risulta che l’adozione della quinquireme faustina incontrò serie opposizioni in consiglio e da parte dei Proti dell’Arsenale e dei Provveditori. Ma vinte queste la galera fu impostata nell’autunno 1526 e varata il 24 Aprile 1529. La prova alla quale fu sottoposta il 23 maggio e che venne riferita nei suoi diari da Marin Sanudo non diede molti buoni risultati e non riuscì ad essere più celere della trireme di Marco Corner colla quale compì una specie di regata da Malamocco fino al porto di Lido. [ 100 ]