fu mai soldato che più in tutte l’attioni militari s’affaticasse nè che più patisse freddo, caldo, sudore et cotai disaggi di quello che fece egli ; tanto meno è da maravigliarsi se nella gloria delle armi esso divenne tale che quando havesse saputo usar la vittoria come seppe vincere, Roma sarebbe stata disfatta et fatta tributaria de’ Cartaginesi. Il simile può dirsi di Alessandro Magno et di quanti hebbero nome in questa facoltà.
   Se veramente ci rivolgieremo alla nostra età passando con l’occhio della considerazione in ogni Provincia et particolar città de Chri-stiani troveremo i fanciulli esser più tosto ammaestrati in ogni altra operatione che nell’esercitio della militia senza che l’avaritia, l’otio et le delitie hanno in modo guasta et contaminata ogni raggione che per avventura è più agevole il trovar tra noi molti Sardanapali che uno Scipione, un Cesare o un Pompeo poiché a me giova credere che solamente la natione Turchesca (il che con grandissimo mio dolore dico) si possa a questi dì chiamare studiosa et conservatrice della militia, et questa mi par una delle primiere caggioni della penuria che Mr. Jacomo diceva di cotali huomini et capitani.
   Vedete Mr. Alessandro, disse il Canale, quanta forza ha la verità che non vi accorgendo di contradirvi siete trascorso nella mia opinione et così non fusse questa educatione di militia nei turchi com’ella è, che non sarebbono essi in tutte le loro imprese di ogni tempo superiori, et di ciò buona testimonianza io vi posso dare che in tutto quel tempo che io fui vostro Bailo a Costantinopoli ho avuto per qualche anno famigliarità et ferma habitatione tra quelle genti et viddi all’hora che più a sì fatti huomini non si può dir populo ignudo, paventoso et lento.
   A queste parole si traspose M. Antonio Cornaro così dicendo :
Io	non penso che egli si possa negar Mr. Alessandro che la caggione che dite non sia vera, perciochè colui è veramente buon capitano che fu buon soldato et di rado sa comandare chi fare non sa, onde per con-
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