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NOTE
    (1)	Il massaro o masser esercitava il servizio di polizia nella galera. Sopramassaro era quello che esercitava lo stesso servizio su tutta la flotta e dipendeva direttamente dal Capitano Generale.
    (2)	Fino alla metà del secolo xiv nella legislazione marittima veneziana non esisteva nessuna norma per la divisione delle prede belliche. Fu soltanto dopo la vittoria riportata sulla flotta genovese a Castro (1350) che il Senato codificò dettagliatamente questa materia. Ciò venne ritenuto necessario perchè la suaccennata battaglia non portò alla completa disfatta dei genovesi perchè gli equipaggi veneziani quando si accorsero di aver vinto non si curarono altro che di far bottino (M. Brunetti - Contributo alla storia delle relazioni Veneto-Genovesi dal 1348 al 1350 - Bollettino R. Dep. Storia Patria 1916).
    (3)	L’espressione «portare fanale» significava esercitare un comando navale superiore; perchè le galere che comandavano un reparto portavano un fanale a poppa e quelle generalizie tre. In quest’epoca oltre al Capitano Generale da Mar (carica che esisteva solo in tempo di guerra o in momenti speciali quando c’era pericolo di una conflagrazione) portavano fanale (in forma dialettale fanò) i provveditori d’Armata, il Capitano del Golfo, il Governatore dei condennati, il Capitano delle galeazze di mercanzia e il Capitano del galeone e qualunque altro che la Signoria avesse insignito di una carica che gli avesse dato autorità di Comando su galere.
    (4)	E non come scrive il Guglielmotti: Filo d’ogni vela e perfino il filo della randa.
    (5)	Nel secolo xvi nella marina veneziana si chiamava ammiraglio il nocchiere della galera del Capitano Generale.
    (6)	Dar fondo all’ancora.
    (7)	La parola d’ordine.
    (8)	Testa d’albero.
    (9)	Armato a vele quadre.
    (10)	Se navigavano senza l’aiuto delle vele.
    (11)	Salpare l’ancora.
    (12)	Come si vede le pavesate erano mobili e si mettevano a posto soltanto quando si metteva la galera in assetto di combattimento.