del paese non esser maggior numero di armata all’ossidione di Corone di 30 o poco più galere. Per il che egli subbito con tutta la sua armata in anzi si spinse. Dovete saper che la città di Corone è posta nel seno di un golfo assai grande et spatioso alla sede del quale dalla parte che riguarda Levante si dilonga molto nel mare una costa di terreno che hoggidì è ditta ponta di Gallo. Dietro a questa costa con assai bel ordine, in longa et distinta schiera si erano posti con le poppe legate in terra tutte le galere turchesche le quali erano 90 et più, in contrario di quello che fu dalle spie inteso. Ma volendo il Doria sormontar la detta ponta (havendo prima fatto porre tutte le sue genti in arme et apprestare ogni cosa a ordine di battaglia et gettar le sue vele da braccio per torre il vento come gli era bisogno per entrar in detto golfo) vide et scoperse all’hora l’armata nimica esser molto maggior di quello che gli era stato ditto, et ivi con bell’ordine et sicuro fermata, perciochè ciascuna di quelle galee haveva rivolta la prora per traverso di detto golfo, in modo che dovendosi soccorrere quella città era mestiero passare avanti le prore di quella armata. Il che veduto et ben compreso dal Doria trovandosi così gionto et parendogli il tornare a dietro senza fare cosa alcuna di poco honore et oltre ciò di pericolo di qualche danno (perchè tutta l’armata l’avrebbe seguitato) non ostante l’evidente pericolo et difficoltà, deliberò di soccorrere ditta città. Laonde fatto segno alle navi che con esso lui erano che si mettessero dal manco lato delle galere et sottovento di quelle, si lasciò portar dal vento, sino a metà la bocca del ditto Golfo et quivi poste ambe le navi l’una doppo l’altra per fianco a difesa delle galere tra Partiglia-rie nimiche che continuamente tempestavano, spinse a forza di vele et di remi talmente la sua armata in anzi che egli senza alcun suo danno accompagnato dalla prima delle due navi pervenne insino sotto le mura della città, dove accostatosi et poste le vele a basso scaricò subitamente tutto quello che era nelle navi et galere. [ 293 ]