226 SAGRE, FESTE E RITI tutta una fiumana umana che valica colli, montagne, piani per implorare dal Vescovo di Nola una grazia. Fedeli doloranti e fedeli festanti, tutti s’incamminano verso Nola, come verso la città del Miracolo, con lo stesso scopo, lo stesso desiderio intenso e spasmodico; onorare il Santo glorioso e sperare in una grazia. Nola si trasforma completamente e appare, nelle sue feste storiche e religiose, la città del tripudio! Nola ha due grandi adunate festose : quella della Sagra di San Paolmo e la Festa della Pentecoste, che corrisponde quest’ultima al ritorno dei « Madonnari » dal Santuario di Montevergine. Il contado di Nola è ricco di memorie storiche. La tradizione vuole che fosse una Colonia dei Calcidesi, anzi di un nucleo di Calcidesi, delle « Pitecuse », fuggiti dalle loro isole, terrorizzati dalle continue eruzioni. I suoi abitanti, durante la seconda guerra punica, ebbero l’onore di battere Annibaie. Poi durante la dominazione romana fu un Comune importantissimo democraficamente ed economicamente; aveva, si narra, una murazione monumentale fornita di dodici porte e un anfiteatro entro le mura, che si trovava solo nelle grandi città. Queste dignità metropolitane, Nola serbò fino a che nel secolo V non fu distrutta da vandali di Genserico. Dopo fu dominio dei Longobardi di Benevento e feudo di un Ga-staldo che aveva, per compito principale, le scorrerie sul territorio del Ducato napoletano; in modo che anche quando tra Longobardi di Benevento e greco-romani di Napoli era tregua o pace, proseguiva la guerriglia. Su questo territorio, sparso di Castelli feudali, si protrasse fino a dopo il mille la lotta tra i barbari e la civiltà greco-romana.