LUGLIO 267 La presenza delle orde saracene in Abruzzo non è ignota. Infatti nel Luglio 1566 il Sultano Solimano, desioso di avere una base navale per la sua fiotta, non potendo espugnare Malta, pensò d’impossessarsi delle isole Tremiti. Perciò la flotta turca, forte di 105 galee, comandata dal rinnegato ungaro Pialy Pascià, dopo aver bloccato Otranto, cercò invano di occupare le isole Tremiti. Indi attaccò Pescara che, difesa valorosamente dal Duca d’Atri, capitano abile per quanto filosofo e poeta geniale, la respinse. Allora Pialy Pascià per coprire, in certo qual modo, lo scacco subito e per dare soddisfazione alle sue ciurme, si gettò sul littorale abruzzese, saccheggiando e incendiando tutto, specialmente i conventi e le chiese, come luoghi di più ricco bottino. E quelle masnade di predoni misero a sacco e fuoco Francavilla a Mare, portando via l’urna d’argento del corpo di San Franco, devastando le chiese e i feudi di Vasto, San Vito, Ortona, rubando anche qui l’urna d’argento delle ossa di San Tommaso; e devastarono altri paesi del litorale e assaltarono non pochi paesi della montagna e perfino Villamagna e Tollo, che per volere della Madonna rimasero illese. Lo spettacolo — vi partecipano oltre mille armati — è veramente fantastico e pieno di colore: il turista non deve mancare a queste classiche e straordinarie riproduzioni storiche, vanto e onore delle forti genti d’Abruzzo.