LE « PRIMAVERE ITALICHE » 23 E’ semplice la storia del Santuario, ma tutta piena di quella ingenua schiettezza che è propria dei valligiani polcevereschi e che la rende simpatica a quanti prediligono le manifestazioni « paesane ». A un semplice contadino di Livellato (piccola frazione che si aggrappa al monte) il 29 Agosto 1490 apparve la Vergine, che raccomandò la costruzione di un Santuario sulla vetta del Figogna (oltre 800 metri sul livello del mare): dopo numerose peripezie, il comando della Madonna fu eseguito. Per secoli, la devozione alla Madonna della Guardia (Regina custos nostra) restò monopolio dei genovesi, ma da un secolo e più ha varcato i confini polcevereschi per invadere (è la parola) le plaghe circostanti: Bavari, Gavi, Monte Grosso, Capo Verde, Velva, Passo della Gisa, Notre Dame de la Garde, Marsiglia, e, ultimamente, Tortona, nel tempio che la pietà di Don Orione eresse quale omaggio votivo per la vittoria delle armi italiane. Da sei anni la cara Madonna ha varcato il Mare e scelto come trono africano Tripoli: vi fu accompagnata dall’Em!-nentissimo Pastore genovese e da quanto di meglio ha Genova cattolica. E anche in Asia si è trasferita la Madonna della Guardia: alla di Lei protezione specialissima consacrò la propria Diocesi di Dinajpur (India) Mons. G. B. Anseimo, ed anche nella lontana Cina se n’accende il culto : per ora sono affidati alla Sua « guardia » Missioni e missionari tanto bersagliati: domani, speriamolo, Essa allargherà il proprio manto su quell’immenso popolo, portato finalmente alla civiltà della fede cattolica. Ma in nessun posto si respira l’aura dolce come nel « Santuario Principe » come sul Figogna. Lunghe teorie di