SETTEMBRE 333 Il genio fattivo italico si afferma, in questa competi' zione commerciale levantina, gloriosamente imponente. Ogni anno, nella seconda decade di Settembre, si ri' produce un grande corteo storico, al quale segue un caro-sello militare storico italo-orientale. La manifestazione, che si fonda su concetti di alta idealità, mira a fare emergere in un convegno internazio' naie i nostri diritti di espansione economica nel Levante. L’evocazione storica si accentra su due episodi: l’ingresso di Boemondo di Taranto e la disfida di Barletta. Dopo l’ingresso, nel recinto, dell'araldo, che reciterà i versi delle grida, per spiegare le ragioni del Carosello, ot' tenuto dalla maggiore autorità presente il permesso di ini' ziare il torneo, quattro trombettieri galoppanti intorno alla pista danno il segnale dell’inizio. Entrerà quindi al suono della marcia principesca di Eugenio di Savoia, Boemondo di Taranto e d’Antiochia, a cavallo, con l’armatura coperta da un ampio mantello rosso, seguito da otto trombettieri a cavallo, otto portastendardi e 48 guardie a piedi. Le armi pure saranno fedelmente riprodotte da quelle dell’epoca (secolo XI). Uscirà, quindi, da una costruzione riproducente il Castello di Bari, il corteo del Principe Colonna e dei tredici della disfida di Barletta che il principe romano organizzò contro i tredici calunniatori forestieri. Entreranno in azione 120 cavalieri, tra cui i rappresentanti di Albania, Arabia, Bulgaria, Egitto, Grecia, India, Jugoslavia, Persia, Romania, Russia, Turchia, Giappone; i portastendardi a cavallo recheranno le bandiere di ogni Nazione e l'ingresso di ogni vessillo sarà salutato dal rispettivo inno nazionale. Le dodici Nazioni saranno pure rappresentate da 120