fale romano, è costituita dal portale di mezzo, adattato a formare il monumento onorario del committente, il Rangone; essa è affiancata da due gruppi di colonne doriche binate, fra le quali pendono gli ornatissimi stemmi marmorei dello stesso Rangone, le cui iscrizioni laudatorie in varie lingue sono incise attorno all’arco e nella grande targa murata nell’ordine soprastante. Massimo ornamento della facciata, che nella parte superiore non può non apparire alquanto disorganica e sproporzionata, è la bronzea Statua togata di Tommaso Rangone, seduto su un’urna tra sfere celesti, libri ed astrolabi, il cui autore oggi, alla luce di testimonianze documentarie, risulta esser sicuramente Jacopo Sansovino: il quale, il 2 settembre 1554, consegnava il modello in cera da lui eseguito a Giulio Alberghetti, perchè ne eseguisse la fusione : opera questa fra le più nobili del maestro per dignitosa compostezza di linea, ed indovinata caratterizzazione del tipo. LA CHIESA DI S. SALVATORE. Proseguendo per le Mercerie, oltrepassato il Ponte dei Baretteri, si giunge alla grandiosa Chiesa di S. Salvatore, che sorge nel campo omonimo. Posta, nel 1507, la prima pietra della nuova fabbrica, ne venne tosto iniziata la costruzione su modello di Giorgio Spavento, sotto la direzione di Tullio Lombardo: nel 1530 la chiesa non era però ancora compiuta e, come si rileva da una « relazione distesa pel N. H. Pietro Gradenigo l’anno 1744 da Pietro Rosa abate del Monistero sulle carte dell’Archivio », relazione vista e citata dal Moschini, nella sua « Guida di Venezia », essa sarebbe stata ultimata nel 1534 con l’assistenza di Jacopo Sansovino; al quale, sull’autorità di questa e di altre testimonianze storiche, vengono assegnate tre particolari opere nell’interno della Chiesa: il prospetto marmoreo dell’Organo; PAltare dell’Annunciazione; il Monumento funebre del Doge Francesco Venier. Il Prospetto dell’Organo che venne eretto, come risulta dalle iscrizioni incisevi, nel 1530, a spese del patrizio Gerolamo Priuli, autore dei noti Diari veneziani, soprannominato dalle « Porte », perchè parecchie ne aveva fatte erigere nelle chiese veneziane, costituisce un ricco contorno al portale secondario della chiesa, aperto in corrispondenza del porticato prospiciente l’omonima Merceria. 71