MAGGIO 115 Si eleva Cocullo a 885 metri sul livello del mare, ed è mèta preferita da turisti stranieri, desiderosi di vivere la vita patriarcale di quella laboriosa popolazione, e di assistere a mistiche celebrazioni di pura fede religiosa. Nel giorno di San Domenico, che si celebra il primo giovedì di Maggio, si svolge a Cocullo una di quelle caratteristiche processioni piene di folklore (che richiamano da ogni parte d’Italia immense folle di pellegrini e di turisti), e cioè la « Processione dei Serpari ». Un cronista fedele della « Tribuna » così ha scritto, a proposito della strana usanza abruzzese di festeggiare un Santo con l’esposizione e il trasporto, pieno di orrore e di disgusto, di enormi serpi : « La processione dei Serpari a Cocullo ha avuto una letteratura nettamente divisa in due campi. « C’è stato infatti chi ha veduto sfilare la processione con un brivido d’emozione guizzante a fior di pelle ed ha lavorato poi di fantasia per offrire agli occhi dei suoi lettori un quadro a forti tinte traboccanti di misticismo, di fede e di superstiti credenze del tempo antico e c’è stato chi è partito, lancia in resta e celata abbassata, contro coloro che s’ostinano a mantenere in vita una tradizione pagana e barbarica, mettendo in tragica luce soltanto l’orrore istintivo che destano le serpi, specie se invece di vederle fuggire sibilando tra forre e sterpaie, esse appaiono avvitacchiate alla statua d’un Santo, portata in processione tra una folla di qualche migliaio di fedeli. C’è da aggiungere che in ambedue i casi, ognuno, per amore della propria tesi ha scritto anche quel che non ha ha veduto, ha fabbricato episodi mai avvenuti, ha narrato