264 SAGRE, FESTE E RITI stumi più fastosi della regione, vengono inquadrate dalla famosa Milizia Napoleonica. Il corteo si svolge lungo la riva del Lago, eternamente irridiata, di mille e mille fiori, in una perenne primavera. Si rivedono così le rigogliose tole della Famiglia Turi-neisa : sono quindici ragazze nei costumi di Giacomette, Gres-soney, Soana, Sesia, Pellice e Susa. Sfilano sorridenti e alteri i forti valligiani di Macugnaga che riproducono un ballo caratteristico in onore di un... neonato! Vengono poi: Val di Vedrò, Valle Antrona (che riproduce la tipica funzione del fidanzamento in uso in quella zona); Baceno, dai vestiti neri e zendali neri a fiorami viola: Val Formazza; Val Vigezzo di cui si nota un piccolo spazzacamino, il procaccia di montagna i quali compiono un balletto curiosissimo, e la montanara che fila la canapa e il penggio, cioè il recipiente nel quale lassù producono il burro. Sfilano le donne della Valle Strona: donne bellissime dalla gonna nera, il seno racchiuso in un elegante corsetto bianco, e, alla cintola, nastri azzurri, viola, rossi che scendono lungo il corpo. E poi i canterini di Quama e Germignaga. Il canto della montagna e il duetto dei fidanzati che si bisticciano sono la caratteristica di questa sana gente. Seguono i Maggiolini di Carnardo, le forosette di Mol-trasio e le brianzole di Erba nei severi costumi verdi; i loro uomini eseguono un intonatissimo eccezionale concerto di fiirlinfat. Le ottanta fanciulle della Valsesia, dal capo coperto di civettuole pamele, fanno riudire un nostalgico canto che i gloriosi alpini piemontesi resero popolare nelle trincee della Carnia e del Grappa.