MAGGIO 137 la tomba di S. Matteo che è collocata sotto l’Altare di fronte della Chiesa, dove l’Evangelista è rappresentato in una statua pur essa di fronte. Per estrarre la « Manna » si fa scendere fino al sepolcro un lungo tubo entro cui passa un secchiello d’argento che serve per raccogliere il liquido profumato di color ambra che è chiamato « Manna. ». L’abbondanza della « Manna » è ritenuta dai fedeli come pronostico di buon raccolto; come la scarsità della « Manna » è, per essi, doloroso indizio di carestia, di miseria e di sventura. Nel pomeriggio della stessa giornata tutti i parroci della città, portano in forma solenne un « Columbro », ciascuno alla Cattedrale, dove l’Arcivescovo in ricchi paludamenti, dopo le prescritte funzioni, chiude la festa recando in processione la reliquia del braccio dell’Apostclo Evangelista e Martire, che è racchiuso in una preziosissima Teca, in argento. Attualmente ai « Columbn » o « trofei di fiori » vengono aggiunti due colombi, quasi a spiegare che i « co/nm-bri » sono un’alterazione dialettale della parola italiana « colombi ». Ma la versione più accreditata è che i trofei di fiori anticamente fossero formati di frutta primaticce, con predominio del fico, che in dialetto vien chiamato appunto « Co-lumbro ».