82 SAGRE, FESTE E RITI sione del Venerdì Santo; e dai « flagelli » si passò al primo « Cristo bizantino ». Ogni Oratorio e cgni Confraternita ordinarono agli scultori i gruppi statuari, le cosidette « Casse », ciascuna delle quali rappresentava un memento della Passione di Gesù Cristo. L’evoluzione del Mistero rappresentativo al flagello e nella rappresentazione figurata fu compiuta nel 1600, quando la processione della Passiona si snodava per le viuzze cittadine, nella sera, fra scintillare di innumere luci, tuonar di musiche e cori dei salmcdianti che lentamente procedevano a gruppi. Fra un gruppo e l’altro, portate a spalle, le pesanti « Casse », raffiguranti la tragedia del Calvario; singolare Rito, che imponeva, per un giorno, il cilicio a tutti i cittadini, nobili e plebei. La caratteristica processione si svolse solenne tutti gli anni, subendo solo una sosta dal 1906 al 1913, per varie ragioni; e poi dal 1914 al 1919 per la guerra. Dopo qualche anno è stata ripristinata; e il Rito si celebra oggi come la più completa evocazione della Passione e Morte di Gesù Cristo. In essa figurano ben quindici gruppi artistici, ricostruenti il Martirio e l’ascesa al Calvario, pregevoli opere della scultura medioevale e moderna. Scuole napoletana e remana e artisti liguri hanno contribuito alla creazione delle tradizionali « Casse ». Filippo Martinengo, Anton Maria Maragliano, un Torre del XVII secolo, Muiialdo, furono gli scultori più antichi che prestarono la loro opera per le Statue; ad essi si sono aggiunti negli ultimi anni Antonio Brilla, savonese, e Rutglander, che dall’Alto Adige ha mandato un notevole « Bacio di Giuda ». Completano la processione gruppi di bambini e bambine ricostituenti i principali episodi della Storia Sacra e della vita dei Santi; e vi partecipano tutte le Confraternite savone-