NOTI- l) Nisilonc (alb. di Piani) ovvero tsilotù, i la gonnella di lusso, diversa da dfifema clic 4 la gonnella ordinarli.— Cimar da. — Il De Kada (radice «peplo», h di seta rossi ricamiti tutti in oro;, vi tono delle tsiloné di color d’arancio, c alena« in he verdi. *) Ckuitiiit ialb. sic.) invece di iru(i;,it. Haìm ( Albanesische Stud.en) spiega questa parola per «relation« di parente!», cogna-lionc, » quale fra i parenti di due sposi; da V«**, nome che si prende anche in seoso più hrg , come in italiano ■ compare ». NelPalb. sic. sVio.iJi - . .ili V. Cir>ari4— A|*p» ,i!!a (ir un. p. iìo-si; noti j*. *) iicu: 4 J1" --ondattir de’ capo da danna. Rerrena delle dime albanesi, riatta, di forma u .,ngj, con un po’ d'incavo da dentro onde coprire le trecce sulla naca.—Ciro.rii.- II Crispi (Me-■mtm iteriti* ii ¡Muiu eetìtemni* af XiUtva.i db aJjmtt gr*co-*t-b*m» di SicilU — tifofrm/u di Pi„r» MoniliI» — 7Wrra» ,s(,y dice che è « un» specie di cuffia die corrisponde al cbtU, voce greca alta dorica per cà*u, eama, toturiu : e che pende dietro le spalle insieme cui le trecce, COprend >,e » — Il t>irs, traduce « diademi » nd suo aureo ii ro intitolata: Sa i’i %Aih*med — Ricerche e pensieri di Vincenzo Dorsa—stampit i a N joli di Ua Tipografia Trini,—1847,p. t)S; cap. 14; dice inoltre che t un ■ ornamento ricamato a fili d’oro e d'arpento sotniglievo.'e alla /aieT! dei Macedoni.» Quella parte deila kesaa che pende dietro le spalle, si chia- n ma Gattona. L. chesza ordin¿rumente i di velluto verde, ricamata in oro, con bordi di velluto cremisi; ad essa si attacca lo Ajtpi che t un velo del color di croco (non bianco, come dice il Crispí nell’op. cit.) lungo tre metri a un di presso, e largo 50 cen-tirnetri, o poco più. « S. Ambrogio fa ricordanza del — Hammeum nuptiale — usato nelle nozze nella chiesa latina. Era di color di croco o luteo » (Cri-'Pi °P' c**0 — Lo tkjepi, piegato in due parti uguali, nel senso della lunghezza, si appunta, come ho detto, alla ketja per mezzo di uno spillo, in modo che scenda dietro le spalle in due falde lunghe m. t, 50 ognuna, le cui estremiti sono trattenute dal—tiraci « cintiglio tessuto di drappo ed anche tutto a ciappe d’argento, con una Imagine ir. mezzo, rappresentante o la vergine o qualche santo tutelare, come S. Niccolò arcivescovo di Mira, patrono di Palazzo \driano, di Mezzojuso e di Contessa Entetlina, o con 1'imagine di S. Giorgio (San Demetrio de’ Coronel] e della Madonna dell’Odi-gitria, santi tutelari di Pian» ■ (Crispí op. cit.)—In Piana si oon-'CT»a il costume albanese delle donne; ma è deplorabile, per non dir altro, che ci sia chi indirettamente si cooperi a £irlo scomparire. «) La verginella è simile alta rosa, Ch’in bel giardin si la nativa spina Mentre sola e sicura si riposa, gregge nè pastor se le avvicina^ L’aura soave e l'alba rugiadosa, L’acqua, La terra al suo favor s’inchina: Gioveni vaghi e donne innamorate Amano averne e seni e tempie ornate. Ma non si tosto dal materno stelo Rimossa viene, e dii suo ceppo verde, Che quanto avea dagli uomini e dal cielo Favor, grazia e bellezza, tutto perde. La vergioe che ’I Cor, di che più zelo Che de’ begli occhi e della vita aver df, Lascia altrui córre, il pregio eh’a vea insanii Perde. Ariosto, Orlando bmricio — Cauto t° Stanze 42-1 J. (*) Vedi le annotazi oni in fine alla prima parte.