— 87 ganeggiante, sensuale sotto il manto nel neo-platonismo, gentile ad ogni modo e cavalleresco. Era alla donna nobilissima che la città rendeva omaggio. I'utte le arti concorsero, allora, ai superbi apparecchi per onorarla : dai barbieri ai pittori, dagli strozzar oli ai tessitori di seta, dai mastellari agli spadai e misero in luce i loro più ricchi materiali e gli arazzi e i velluti si confusero colle pelli rare : pelli di lupi cervieri, di tigri, di gattipardi, di volpi bianche, di zibellini, di castori, e la basilica, viridario spirituale, sorrise anch’essa delle esuberanze d’una realità mondana ancorché dogale. La matrona maurocena, scesa dal Bucintoro al molo di S. Marco tra salve di artiglierie e di archibugi, s’avvia al tempio. Il corteo è piuttosto di ninfe che di dame. Aperto dai bombardieri e dagli artieri, da ventiquattru valletti vestiti all’unghera (di seta chermisina ricamata d’oro) dai commendatori e dagli scudieri del principe ecco la sfilata delle gentildonne. Esse « ... a due a due vestite di bianco co’ ventagli di penne bianchissime camminavano appoggiate sopra alcuni giovanetti nobilmente guarniti e havevano un mazzetto di fiori con manico dorato il qual però era dai giovanetti portato, essendo elleno occupate le mani, l’una nell’appoggiarsi e l’altra nel tenire il ventaglio. Et di tal forma se ne viddero in numero di centoquarantadue, tutte giovani, belle bene attilate, e con un vezzo di perle al collo ciascuna, un cinco d’oro e catena, a cui stava appeso il ventaglio di eccessivo valore; essendo proibito per legge di portar altre gioie. Poi si videro cinquanta di più età, vestite parte di verde e parte di paonazzo, pur anch’esse col solito appoggio, e il mazzetto di fiori ciascuna, indi cinque matrone vestite di nero con ma-