noi havemo liberado la città dal spauroso diluvio. Et ciò non falli, el primo che desmontò fu Sancto Nicolò, el secondo Sancto Georgi, e io Marco Evangelista, padre della nobilissima città vostra — et detto scomparve ». La città era allagata, qualche casa qua e là danneggiata, alcune navi affondate, altre strappate dagli ormeggi. Il vecchio, appena potè, andò a palazzo e narrò ai Procuratori quanto aveva visto e sentito, ma li trovò increduli. E, allora, egli mise innanzi l’anello, la prova della realtà vissuta, l’anello del Patrono, del salvatore. I Procuratori riconoscono la preziosa gemma, avvertono ch’essa manca, infatti, dal Tesoro marchesco e stupiti e commossi vogliono regalare all’umile messaggero di Marco cento ducati, ma quelli rifiuta il gran premio : Non più di cinque — dice — come mi ha ordinato il Santo. Nel giorno stesso ripeteva il racconto dinanzi al doge e al Senato. E qui si aggiunge che i Signori di notte vennero a interrompere il racconto per dar notizia che il maestro dell’infanzia a San Felice era stato trovato impiccato in casa. Che voleva dir ciò ? È la chiave della leggenda. Colui era dominato dagli spiriti infernali e alla sua morte essi avevano sconvolti gli elementi per festeggiare la eterna conquista della sua anima. Ponti che ricordano miracoli e leggende è facile trovarne. Quello di S. Lorenzo e quello di S. Leone (San Lio) sono consacrati nelle tele, rispettivamente, di