- 150 - trici della religione mentre il boia preparava lo stro-mento. Carmagnola guerriero valoroso, Foscarini ambasciatore colto ed astuto. Una sorte stessa. Ma quest’ultimo fu ucciso in carcere e la folla mareggiante nella piazzetta non ne vide che il cadavere appeso ad una gamba tra le colonne. Non erano esempi al popolo bensì all’aristocrazia. Ma come pronta fu la riparazione morale quando si affacciò la probabilità che il Foscarini si fosse sacrificato per tacere il nome di una donna ! Quella sala del Consiglio dei dieci riecheggiò tosto del nome del patrizio e si riaprì il processo e si riconsacrò il suo onore e, compiute pubbliche dichiarazioni, venne eretto nella chiesa di Sant’Eustachio un monumento espiatorio. « Il segreto è sacro, condannate » aveva egli detto a’ suoi giudici che gli contestavano di essere penetrato di notte nel palazzo del maresciallo d’Inghilterra per nuocere alla Repubblica. Eppure la Repubblica non era sorda alle invocazioni della ragione amorosa. Basta ricordare il romanzetto che si è svolto nella Toresela e la cui trama ci è stata così bene offerta da Mario Brunetti. La Toresela è un camerotto oggi per tre pareti tutto bianco : la quarta conserva antiche iscrizioni di prigionieri. Vedevasi sin verso il 1820 una iscrizione che diceva : « Incluso qua in Torresella fino 3 de Setembrio 1518. io Cristoforo Frangipane conte di Veglia, Senia (Segna) e Mondrusa (Mondruzza) et io Apollonia consorte del sopradicto Signor Conte, venni a far compagnia a quello, a dì 23 Zener 1516 per fino sopradicto Setembrio. Chi mal e ben no sa patir — a grande honor