— 83 — Meglio assai, per certo, se artisti mediocri non fossero penetrati nell’augusta fabbrica, ma essi ricordano l'ondeggiare delle possibilità dei tempi e nondimeno non turbano l’armonia -delle abbondanti illustrazioni dei cinque periodi della Chiesa cattolica — la Chiesa predetta dai profeti, la Chiesa vivente in Cristo, la Chiesa diffusa tra i popoli dagli Apostoli, gli ultimi suoi tempi, la sua glorificazione nei secoli venturi — nè le illustrazioni della vita della Divina Madre, dell’albero genealogico di Cristo, della vita del Signore, dei protettori della città e delle vicine sorelle, dei profeti e degli Apostoli, della innumere serie di evangelici episodi che formano l’eterno libro d’oro dei cristiani d’o-gni terra. La diversità degli stili, degli atteggiamenti costruttivi e ornativi nella basilica è contrasto conciliato anche perchè tra essi non c’è salto, ma consecuzione, non c’è accidentalità sporadica, ma determinismo, non c’è moda come mal disse dello spirito dei tempi il Selvatico, ma evoluzione della varietà del significare, donde il problema del molto o poco che in ogni periodo la modernità porta seco occultamente del passato lontano. In S. Marco, chi sappia, vedrà inviscerata nel raziocinio la fantasia, e della fantasia stessa alcunché gli darà la sensazione indefinibile come di remotissima eco misteriosa. Così l’uomo reca nel suo incosciente accenti ineffabili. Sensazioni ! Per quali vie potremmo giungere a stabilire la gradualità delle emozioni che nei vari momenti del giorno suscita in noi la fisonomía della basilica dogale ? Oh, il pallido languore del suo viso quando l’alba carezza il suo fragile fastigio e portentosa avvolge di