- 69 - nudo il capo e nudi i piedi. Ma già l’aveva udita il doge. Essa chiedeva ausilio per la conquista del Santo Sepolcro. E regnanti e popoli e, purtroppo, avventurieri davano mano all’impresa nè Venezia poteva disertarla. Tanto meglio se al chiaro suo intento s’aggiungeva beneficio di commerci e se al suo scalo dovevano affluire d’ogni parte i Crociati per far vela verso i luoghi Santi e se i cavalieri del tempio e i monaci loricati e i cavalieri di San Giovanni e della SS. Trinità ne avrebbero pagato il nolo. Il mondo cristiano era tutto irto di lancie e di spade dopo la decisione di Clermont; il 1095 suscitò un vulcano le cui esplosioni durarono cento e cent’anni. Sulla terra e sul mare un lampeggio d’armi ininterrotto. E la città di San Marco parve a un tratto un campo castrense : ogni conforto aveva in esso l’aristocrazia delle armi; chiese e conventi ed ospedali ad essa aperti; ben munite agli approdi le galee; un esercito di operai che ne incastellava di nuove, dì e notte, senza posa, nei cantieri della città e delle isole. Grandi corbe, polene enormi, durissime chiglie e controchiglie a quei giganti del mare, poiché dovevano contenere una folla corazzata di ferro, pronta alle tempeste delle acque e a quelle d’ogni attacco nemico. I veneziani saranno tra quella folla votata alla morte poiché Vitale Michel sa ciò che è dovuto a garantire l’onore e l’interesse della patria. Le masse inorganiche coglievano il pretesto della lotta per possedere « viros, mulieres et pecuniam » le inquadrate colle armi veneziane correvano a riparare al disordine. Così per quattro volte a Venezia. Quattro volte la basilica vide il raduno dei Crocesignati e le sue navate