Vettor Pi-fini Capitan-gene, rale. memorie D I VETTOR PISANI LIBRO SECONDO. In qui s’è dimoftrato, co-come Vettor Pifani a fronte di più vicende , ricu-peraife con onorate impre-fe il luftro perduto, e conducendoiì poi con più maturo coniiglio, e venendo adoperato in deftinazioni di fempre maggior importanza, fi con-ciliaife vie più fempre preifo i Nobili , ed il popolo coi fervigj prefta-ti, quel favore, e quel nome , che godeano nella Città i più riputati militari del fuo tempo. Ora lo vedremo inalzar/! ancora più, e giu- gnerc 49 gnerc a fegno, col valor proprio, e l’aifiitenza della fortuna, che Iafcia-taii addietro la faina di quelli, che fi avevano per i migliori, ne toccò 1’ apice; cofa non comune in una Repubblica , e nella Veneta fpecial-mente, dove per mirabile coilituzion di governo, s’attrovano i Cittadini, qualunque fentiero calcando, limitata l’eftefa del genio, o dell’autorità , nei termini della moderazione . Ma per ben intendere, come ciò fi a accaduto, convien prima narrare alcune preventive cofe, che furon , co. me l’ordimento delle combinazioni, mediante le quali fé gli apri l’adito di fegnalarfì; combinazioni che fi itrinfero iempre più, dopo il fuo ritorno in patria dall’ ultima efpedi-zione del Tenedo per le difpoiìzio-ni all’ aperta guerra della fua Repubblica con quella di Genova. Imperocché rifoluti eifendo i Genoveiì di foftenere Andronico, e far compiuta vendetta del Re di Cipro, nè avendo forze a tante imprefe baftan* ti; aveano fpediti Ambafciatori quà, e là a varj Prencipi per invitarli a lega contro i Veneziani, mentre D que-