i68 damcnte armato per altro infilila puppa della fua Capitana , tentava rimettere i fuggitivi ; ma era ormai perduto dalla maggior parte de’ fuoi l’animo di più flar a fronte dell’inimico, nè vedeaii d’intorno, che poche galee; iicchèiì riduffeadincorag-gire i Sopracomiti di quelle, benché da ogni lato dalla furia dell’oflebal-danzofo quaficchè oppreife , e tanto sì maneggiò , che gli avvenne pur anco di coglier qualche vantaggio c tale da non difperare ancora della giornata* Imperocch’ eifendo in quel bollor del conflitto dalla Capitana fleifa del Doria attaccata la galea di Donato Zeno , ed in eifa montato Luciano medeiimo in perfona , che con un’ accetta in mano facea flrage di que’, che v’eran dentro, fenza per altro eifer dal Zeno conoiciu(;o; animato quel Sopracomito dalla voce del Pifani, cui flava d’appreifo , colfe il momento , in cui Luciano riconofcendoiì vittoriofo, alzatafi dalla fronte la viiìera per veder comodamente i Veneziani a fuggire, ave’ aperta la bocca , dicendo a fuoi : „ gl’inimici fon già fuperati, e po- „ co 16g „ co refta alla vittoria “ : e prefolo ben in mira , gli vibrò dritto un colpo di lancia nel vifo , che teneva fcoperto , e feritolo nella bocca , mentre parlava, cadde il Doria tramortito fui bordo , e balzatogli in un baleno addoifo paifollo con la fpada da banda a banda. M’ Ambrogio Doria , che gli era per fangue congiunto, levatone immantinente il corpo, e riveftitoil eifo medeiìmo dell’armi, e veiti fue, e finta la di lui voce, occultò il cafo all’armata, la quale già credendolo Luciano , anziché rimettere del primo calore , ne raddoppiava gli sforzi. Vettore intanto avea fatte piegare tre galee Genove/I, che gli ftavan d’intorno, e tr’ accidente sì rilevante, com’era la morte del Doria, ed il fuoco in-ceifante, che iacea fulle reilanti nì-miche , fi luiingava tuttavia , che perfiftendo, fenza fiancar/i, nel combattimento, le galee dello Steno, con cui s’era riftretto infieme , e le altre cinque migliori del Premarino , Dandolo , Mocenigo , e Morofini , foife finalmente tolto al nimico, ri-dott’ormai fenza capo, l’animo , e la