ORE - 238 - ORI ORECCHIONI. — Le due brevi sporgenze cilindriche laterali, con cui le bocche da fuoco si appoggiano sui loro affusti, ed intorno alle quali si compiono i loro movimenti di elevazione e depressione. Oggi nell’artiglieria navale gli orecchioni non fanno parte del cannono, ma della culla, ch’è quel tubo di bronzo o d’acciaio nel quale è infilato il cannone. ORECCHIONIÈRE. - Negli affusti delle artiglierie così si chiamano i supporti su cui poggiano gli orecchioni delle bocche da fuoco. ORIENTARE. - Sulle navi a vela questo verbo è di uso frequente nell’espressione orientare le vele. Stabilita la direzione che la nave deve seguire e quindi la sua andatura (vedi questa voce) è necessario disporre le vele in modo che l’azione del vento su di esse abbia il massimo effetto utile. Questo dicesi « orientare le vele ». Sulle navi a vele di taglio, data la posizione di queste e la semplicità della loro attrezzatura, l’orientamento è lavoro assai semplice che si fa spostando un poco le antenne od i picchi e le bome. Sulle navi a vele quadre, i cui pennoni hanno la possibilità di un vasto movimento angolare, l’operazione richiede una maggior precisione e maggior fatica. Bisogna far girare i pennoni dell’angolo necessario mediante quelle corde che si chiamano bracci (vedi « braeciare » e « bracci »). Si può ritenere che il buon orientamento delle vele quadre si ha quando i pennoni Sono disposti secondo le bisettrice dell’angolo formato dalla direzione della chiglia con quella del vento. Orientare in croce, di punta, a ventaglio. - Vedi « braeciare ». Le voci orientare ed orientamento si usano pure parlando delle maniche a vento, che si debbono orientare, cioè disporre con le loro bocche nella direzione da cui spira il vento, per riceverlo e mandar l’aria pura nei locali infe- riori della nave. Inoltre nella Marina da Guerra, per una facile associazione d’idee, queste voci hanno preso il significato generico di « disporre in ordine e simmetria » quegli oggetti ed attrezzi che per la loro natura e costruzione possono essere spostati e prendere posizioni diverse, nuocendo all’aspetto esteriore della nave. Quindi si orientano i pennoni anche quando le vele sono serrate, cioè si dispongono tutti esattamente in croce con la direzione della chiglia, e si orientano i cannoni ponendoli con i loro assi parallelamente tutti verso prora (in caccia), o tutti verso poppa (in ritirata), o tutti nella direzione perpendicolare alla chiglia (in centro). ORIENTE. — Lo stesso che Est e Levante. ORIZZONTE Orizzonte astronomico o razionale. -Il circolo massimo della sfera celeste, che s’immagina tracciato da, un piano passante pel centro del globo terrestre in direzione perpendicolare alla verticale dell’osservatore. È a questo circolo massimo che si riferiscono le altezze degli astri occorrenti per i calcoli dell’astronomia nautica (vedi « altezza osservata ed altezza vera »). Il navigante non vede l’orizzonte astronomico, ma vede intorno a sè quel cerchio che limita il mare e che si chiama : Orizzonte marino, o visibile, o sensibile e che cresce in estensione quando l’osservatore s’innalza sul livello del mare. Per la misura delle altezze degli astri il navigante si serve di questo orizzonte visibile (vedi «sestante»), e poi, mediante delle facili correzioni, ottiene le « altezze vere » cioè riferite all’orizzonte astronomico. Diamo i raggi dell’orizzonte marino o visibile per alcune elevazioni degli occhi dell’osservatore sul livello del mare :