RES - 296 - RET reechi sono delle maschere o dei cappucci. Auto-respiratore. - Nome generico di quegli apparecchi per la respirazione subacquea o negli ambienti saturi di gas venefici, che permettono la respirazione obbligata, attraverso un apposito dispositivo da tenersi in bocca tra i denti, dell’aria contenuta in essi : tale aria è continuamente purificata mediante un purificatore chimico e rigenerata con l’ossigeno contenuto in bombole. Questi apparecchi sono generalmente dei cappucci che coprono interamente il capo. RESPONSABILE. - Nella Marina Militare prende questo titolo l’ITifieiale dello Stato Maggiore incaricato della custodia, della disciplina ed amministrazione di una o più navi in disponibilità. Vedi « disponibilità ». RESTARE. — Questo verbo è comunemente usato per definire la posizione di un oggetto esterno alla nave. Secondo i casi si dice che un’isola, un faro, od un altro bastimento, « resta di poppa », « di prua », « pel traverso », « sulla dritta » o « sulla sinistra ». Si usa ugualmente il verbo « rimanere ». RETE. — Il nome generico di quegli attrezzi da pesca tessuti a maglia con sottilissime cordicelle. Si dividono in tre classi : la Reti di posta fisse - cioè ormeggiate con ancore o con ferri e pietre. Si stendono verticalmente in senso perpendicolare alle coste in vicinanza di punte sporgenti o promontori, ed alle foci dei fiumi, per la cattura di alcune specie di pesci. Con delle reti di tal genere è formata la Tonnara. Vedi questa voce. 2a Reti di posta alla deriva - sono guarnite soltanto di sugheri e piombi, e si distendono verticalmente, lasciandole in balìa del mare. Si calano al largo, oppure in prossimità delle coste, parallelamente a queste, per attraversare il passaggio dei pesci quando si approssimano al lido o se ne allontanano (specialmente nelle epoche della deposizione e della fecondazione delle uova). Sono generalmente dei due tipi che descriviamo alle voci «menaide » e « tramaglio » e talvolta sono formate dall’unione di reti appartenenti ai due tipi suddetti (vedi « bardassole »). Con reti del tipo della menàide viene esercitata la pesca in alto mare da piccoli bastimenti che noi chiamiamo pescherecci per reti alla deriva, che gl’inglesi chiamano drifters ed i Francesi haranguiers, i quali, calata in mare la rete, vi si ormeggiano e con essa si lasciano trasportare dalle onde e dalle correnti. 3a Reti a strascico - sono le reti da trascinarsi affinché v’incappino i pesci che si trovano sul loro cammino. Schematicamente si compongono di due parti laterali simmetriche dette ali o lati e di una parte centrale a forma di sacco. Le maglie delle ali, alle estremità di queste, sono larghe, e man mano divengono più strette fino a ridursi a tre centimetri di lato nelle parti dove le ali si congiungono col sacco. Le maglie del sacco, da un massimo di 3 centimetri di lato, degradano fino a divenire strettissime : 3 mm. nel fondo. Comunemente le estremità delle ali sono mantenute allargate da pezzi di legno ; esse sono legate a due lunghe corde con cui la rete viene trainata. Vi sono vari modelli di rete a strascico che prendono nomi diversi nelle varie regioni. Le loro linee generali sono però sempre quelle descritte, e differiscono solo per la lunghezza delle ali (talvolta assenti) e del sacco, ed in qualche caso per l’ampiezza delle maglie. Queste reti possono esser tirate da terra, o da battelli isolati, o da coppie di barche a vela (paranze), o di motovelieri. Vedi «sciabica», «cocchia », « tartana », « tartanella », « tar-tarone », « bragozzo ».