ORT - 240 - oss le due correnti contrarie di flusso e di riflusso ; in questo caso le ancore si affondano secondo la linea delle correnti, in modo che la nave rimanga affidata ad una , di esse alternativamente in ognuno dei periodi d’azione delle due correnti. Ormeggio in quattro. - Con due ancore di prua e due corde o catene di poppa. È l’ormeggio che le navi usano nei porti, disponendosi con la chiglia in direzione perpendicolare ad una banchina, con la poppa legata a questa ultima. In questo caso è anche detto ormeggio in andana. Ormeggio a zampa d’oca. - Con tre ancore di prora, distese in tre diverse direzioni. Alcuni danno questo nome all’ormeggio su due ancore di prora ed una gomena o catena di poppa. Ormeggio ad una boa o cassa d’ormeggio (vedi « boa »). Ormeggio ad un corpo morto (vedi « corpo morto »). Con la voce ormeggio si designa pure qualsiasi grossa corda di fibra vegetale (canapa o manilla), o d’acciaio, destinata ad ormeggiare un galleggiante. Il vocabolo amarra che alcuni profani usano in luogo di ormeggio non si deve adoperare perchè è un francesismo (amarre). ORTODRÒMÌA. — Si dà questo nome a qualsiasi arco di circolo massimo che s’immagini disegnato sulla superficie del globo terrestre. Su d’una superficie sferica l’arco di circolo massimo è il percorso più breve, allo stesso modo che su d’una superficie piana il cammino più breve tra due punti è la linea retta che li congiunge. Vedi « navigazione per circolo massimo » alla voce « navigazione alturiera ». ORZA All’orza. - Modo avverbiale che indica il lato dal quale spira il vento : verso di cui bisogna muovere angolarmente la prua per orzare. Andare, venire all’ orza, lo stesso che « orzare ». Portare il berretto all’orza. - Si dice scherzando di coloro che si dànno delle arie di lupi di mare. Nelle vele latine si danno i nomi di orza a prora e di orza a poppa alle due corde o paranchi che servono rispettivamente a tirare a prora ed a poppa l’estremità del carro (vedi « carro »). ORZARE. — Dirigere una nave portando la sua prora ad avvicinarsi alla direzione da cui spira il vento. Si dice pure andare, venire all’orza. È il contrario di poggiare o puggiare. Orza quanto leva - Orza raso. - Voci di comando colle quali, sui velieri, si ordina al timoniere di orzare quanto più è possibile, permettendo però sempre alle vele di ricevere il vento e di gonfiarsene. Orza alla banda. - Voce di comando con cui si ordina di porre tutto il timone in modo da far orzare la nave fino a togliere il vento alle vele. Questo si fa nei viramenti di bordo (vedi « virare »). ORZATA. — Il movimento angolare con cui una nave avvicina la prora alla direzione da cui spira il vento. ORZIÈRO. — Si dice di ogni veliero sotto vela, che senza l’azione del timone, ma spontaneamente, tende ad avvicinare la prora alla direzione da cui spira il vento. Dicesi pure ardènte. OSCILLÒMETRO. — L’istrumento misuratore del rollìo d’una nave. Semplice pendolo la cui estremità può scorrere su d’un arco graduato. Si chiama anche rollometro. OSSATURA. — Lo scheletro della nave, formato dai pezzi base della sua costruzione : la chiglia, i quinti o i correnti longitudinali, il dritto di poppa e la ruota di prora. - Dicesi pure cor-bàme. Vedi « struttura longitudinale » e « struttura trasversale ». OSSERVARE. — Nella pratica di bordo, questo verbo si usa per indicare l’azione di misurare, mediante un ¡strumento misuratore d’angoli, le altezze degli astri sull’orizzonte e, più raramente,