SCA - 320 - SCA Si può avori' una nozione abbastanza approssimata dell’angolo di scarroccio osservando la direzione che prende la cordicella d’un solcometro durante la misura della velocità della nave. L’angolo acuto tra la direzione della chiglia e quella della cordicella è l’angolo di scarroccio (vedi « solcometro »). Si chiama pure « scarroccio » lo spostamento che subisce qualsiasi galleggiante senza vele, oppure con le vele in quella particolare disposizione che dicesi panna (vedi questa voce), o con le motrici ferme, stando in balìa del vento. In luogo di « scarrocciare » si dice pure scadere sottovento o semplicemente scadere. SCARSA. - Alla scarsa. - Nella Marina Mercantile così chiamasi un modo di somministrare il vitto all’equipaggio : quando l’armatore dà per ogni persona (Capitano ed Ufficiali compresi) una somma giornaliera fissa, invece di acquistare per proprio conto i viveri e date all’equipaggio quelli che giornal mente gli occorrono. SCARSEGGIARE. — Licosi del vento quando gira ed assume una direzione più prossima alla direzione della prora, e, comunque, più sfavorevole al cammino che d veliero deve percorrere per raggiungere la sua mèta. Pertanto questo verbo non si riferisce ad una diminuzione della forza del vento. Il suo opposto è ridondare. È sinonimo di « rifiutare » e « ricusare ». Il vento scarseggia, rifiuta o ricusa. SCARTO. — Nella pratica del tiro con le artiglierie si dà questo nome agli effetti che alcune cause perturbatrici, non dipendenti dall’esecuzione materiale della punteria, producono sul percorso del proiettile. Tali effetti si verificano nel senso del piano di tiro (colpi corti e colpi lunghi) e nel senso laterale (deviazioni a destra ed a sinistra). Le cause perturbatrici sono le seguenti : 1° Il moto relativo del bersaglio, ch’è quello risultante dalla composi- zione dei due movimenti effettivi della nave che spara e della nave bersaglio. La velocità e la direzione della rotta del nemico non sono note con precisione, quindi è necessario determinarle praticamente con appositi istrumenti che risolvono meccanicamente il problema del moto relativo. 2° La velocità del vento. Si misura con gli anemometri. 3° Il consumo delle armi e lo stato di conservazione, dell’esplosivo che si usa. 4° La variazione nelle condizioni atmosferiche rispetto a quelle che si ebbero quando l’esplosivo fu esperi-merrtato por la determinazione della velocità, di lancio del proietto. Le somme algebriche delle singolo deviazioni cho si prevedono per effetto delle cause suddette, rappresentano i due scarti nel senso del piano di tiro e nel senso laterale, che si devono compensare con delle correzioni. Lo scarto nel senso del’ piano di tiro si compensa aumentando o diminuendo l’altezza dell’alzo ; lo scarto laterale spostando della quantità opportuna, a destra od a sinistra, il cursore dell’alzo. La valutazione degli scarti ed il calcolo delle correzioni costituiscono il lavoro che si compie durante i tiri di esercizio e durante il combattimento nelle Stazioni di Direzione del Tiro e nelle Centrali di Tiro (vedi « alzo », « Centrale di tiro », « cursore », « punteria »). SCASSA. — Noi fondo interno della nave, e precisamente su quel pezzo longitudinale di costruzione che chiamasi « paramezzale », prendono questo nome le robuste strutture destinate a contenere lo estremità inferiori degli alberi (« micce »). SCAVALCARE. - Scavalcare un cannone. - Toglierlo dal suo affusto. Il contrario d’incavalcare. SCAZZOTTARE. — Scazzottare una bandiera. - Sciogliere e spiegare una ban-