TIR — 366 — TIR si possa risolvere automaticamente con delle macchine calcolatrici. Dopo alcune rapide misurazioni della distanza e della quota, si calcolano i dati di tiro da dare ai cannoni. La Marina Italiana adopera di preferenza i cannoni antiaerei sulle navi maggiori, e le mitragliatrici sul naviglio leggiero (vedi «cannone antiaereo », « affusto antiaereo », « mitragliatrice ». Tiro contro obiettivi costieri. - Per questo tiro, e più specialmente quando i bersagli sono riparati da ostacoli, occorrono delle traiettorie curve. A questo scopo alcuni cannoni navali hanno una o due cariche di peso ridotto. Può accadere talvolta che per far acquistare alla traiettoria la necessaria curvatura, oltre ad usare la carica minima, occorra portare la nave ad una maggiore distanza dall’obiettivo. Quando il bersaglio è nascosto da un ostacolo, si usa il puntamento indiretto ; cioè si dà, ai cannoni la elevazione necessaria per colpire il bersaglio, ordinando ai puntatori di puntare su dei punti opportunamente scelti e ben visibili che si trovino nella medesima direzione del bersaglio. Questi punti si chiamano Salsi scopi. Tiro in caccia. - Il tiro contro un bersaglio che trovasi in quella metà dell’orizzonte verso di cui la nave volge la prora. Prende questo nome perchè è appunto il tiro che si fa da una nave che dà caccia, ossia che insegue una altra nave. Tiro in ritirata. - Il tiro contro un bersaglio che trovasi in quella metà dell’orizzonte verso di cui la nave volge la poppa. Gli si dà questo nome perchè vien fatto da una nave inseguita, cioè che si ritira. Tiri d’esercizio. - I tiri che si eseguono dalle navi da guerra per l’addestramento degli Ufficiali e dei cannonieri. Si fanno dalle navi isolate o dai gruppi di navi contro i bersagli in moto, riproducendo, per quanto è possibile, le condizioni del tiro navale di combattimento. Si usano i bersagli a cui accenniamo alla voce « bersaglio », e si lanciano dei proietti che non contengono cariche di scoppio. In tal guisa i bersagli subiscono i minimi danni, ed i proiettili, traversando le tele di quelli, lasciano dei semplici fori, il cui computo dà il criterio esatto per giudicare dell’efficacia di ciascuna salva di colpi. Questi tiri d’esercizio si dicono a piena carica per distinguerli dai : Tiri ridotti, che sono i tiri d’addestramento dei cannonieri, che si eseguono puntando i cannoni, ma facendo fuoco con appositi congegni che lanciano dei proietti piccoli e perciò molto meno costosi. Tali congegni, nei cannoni di medio e piccolo calibro, constano di un tubo di calibro inferiore che si adatta nell’interno dell’anima in modo che il suo asse sia esattamente parallelo a quello del cannone (« congegno di tiro ridotto interno »). La punteria ed il tiro si eseguono mediante i medesimi organi che servono al movimento ed al servizio del pezzo. Per i cannoni di grosso calibro si fa uso di una piccola arma da fuoco sistemata esternamente al cannone, sulla sua volata, in modo che gli assi delle due armi siano perfettamente paralleli (« congegno di tiro ridotto esterno »). Tiro in bianco o a salva. - Tiro eseguito con i cannoni carichi del solo esplosivo, senza i proietti. È il tiro usato dalle navi da guerra pel « saluto con le artiglierie ». Tiro illuminante. - Il lancio di proietti speciali che non hanno lo scopo di colpire un bersaglio, ma quello di illuminare, durante il tiro notturno, lo specchio d’acqua in cui il bersaglio naviga, Di tali proietti, che si chiamano proietti illuminanti, diamo un cenno alla voce « proietto ». Il tiro di essi