SIL - 333 - SIN dalle navi da guerra di superficie e dai sommergibili mediante il congegno detto lanciasilùri o tubo di lancio. Vedi fig. 80. È costruito in acciaio o bronzo a forma di fuso con sezione circolare, c poiché si rastrèma gradatamente dal centro verso la sua parte posteriore (poppa), quest’ultima risulta sottilissima. La parte anteriore (.testa) ha la forma di un cilindro la cui base anteriore si raccorda con una calotta sferica. La poppa porta all’estremità due propulsori ad elica che sono montati su assi concentrici. Il siluro moderno è lungo sette metri e mezzo, ha nella sua parte più larga un diametro di cinquecentotrentatrè millimetri ed un peso totale di milleseicentottanta chilogrammi. Esso consta delle seguenti parti smontabili, che contengono gli organi necessari al funzionamento dell’arma : La testa, che contiene una carica di duecentocinquanta chilogrammi di tritòlo fuso, un innesco di tritòlo a strisce, e l’acciarino. T nella fig. 80. Il serbatoio, che contiene l’aria compressa necessaria per far muovere la macchina motrice durante tutta la corsa del silùro. S nella fig. 80. Il compartimento dei regolatori di immersione, contenente gli organi che mantengono il silùro, durante tutta la corsa, costantemente alla profondità stabilita (tre metri o più, sotto il livello dell’acqua). Questi organi sono il piatto idrostatico ed il pèndolo (vedi queste voci). Il compartimento della macchina motrice. - Quest’ultima, del tipo multi-cilindrico, riceve il movimento dall’aria compressa contenuta nel serbatoio, opportunamente riscaldata. M nella fig. 80. La poppa, che contiene il guidasi-lùri e vari altri organi di trasmissione, e porta i due propulsori ed i timoni verticali ed orizzontali. I timoni verticali si oppongono agli scarti laterali, i timoni orizzontali a quelli nel senso verticale. P nella fig. 80. 11 silùro, mediante un’opportuna regolazione dei suoi congegni, può compiere due tipi di corsa : 3000 metri alla velocità di 42 miglia orarie ; 12000 metri alla velocità di 25 miglia orarie. Lo scoppio della carica del silùro viene prodotto, all’urto contro la carena della nave bersaglio, dal congegno detto « acciarino », È utile avvertire che nelle altre Marino il silùro viene denominato con parole etimologicamente simili alla nostra torpedine : la Marina francese lo chiama torpille, la Marina inglese torpedo. Nella nostra Marina, invece, con la voce torpedine si designano le armi subacquee fisse che comunemente chiamiamo mine subacquee, e quelle da, rimorchio. SILUROTTO. — Nella Marina Militare si dà questo nome ai silùri di cui sono forniti i mas. Sono del tutto simili al silùro descritto sopra, ma più piccoli : hanno una lunghezza di metri cinque e mezzo, una carica di cento chilogrammi, e possono compiere una corsa di tremila metri ad una velocità di quarantacinque miglia all’ora. SIMOUN. — Vento da Sud, caldissimo, che soffia nel deserto del Sahara. SINCHÉ. — Attrezzo per la pesca del tonno. È una rete mobile con cui si avvolge un branco di tonni per trascinarlo in un seno costiero. La manovra, non facile, viene eseguita con delle barcho le quali, seguendo le indicazioni di vedette situate in luoghi elevati, si dispongono in cerchio e calano la rete. SINISTRA. — Su tutte le navi italiane militari, mercantili e pescherecce, si designa con questa parola il lato della nave che si trova a sinistra di chi, stando a bordo, volge il petto a prua. Tutto ciò che si vede fuori bordo da-