SCH - 321 - SCI diera incazzottata (vedi « incazzottare »). SCHETTA o SCHIETTA. — Attrezzo da pesca. Altro nome che si dà al « tramaglio ». SCHIENALE. - Nelle imbarcazioni, la tavola trasversale che limita a poppa lo spazio in cui si siedono quelli che non vogano, e che fa, da spalliera al sedile estremo di poppa. Si chiama anche specchio di poppa. SCHOONER. - È il nome inglese della « goletta ». Alcuni ne hanno tratto le voci scuna e scuner però applicandole al « brigantino goletta » ; ma tanto il termine inglese quanto le sue goffe trasformazioni non si devono adoperare poiché abbiamo delle precise denominazioni italiane. SCÌA. - La traccia mista di spuma e di piccoli vortici che un galleggiante in cammino lascia per un certo tempo dietro di sé. Nella scia d’un veliero, che non è disturbata dal moto di un propulsore, si nota nella parte centrale una zona d’acqua calma e quasi oleosa a cui si dà il nome di « remora » Se il vento non ha un’azione laterale sul galleggiante, la scìa di questo è esattamente in prolungamento della sua chiglia. Se il vento spira obliquamente o perpendicolarmente alla direzione della chiglia, il galleggiante, pur muovendosi in avanti per l’azione dei suoi propulsori (vele, remi, eliche, o ruote) subisce uno spostamento laterale dalla parte opposta del vento, e la sua scìa risulta inclinata rispetto alla direzione della chiglia. Vedi « scarroccio ». Invece l’azione d’una corrente marina non produce un’inclinazione della scìa, perchè la corrente consiste nello spostamento in un certo senso di tutto uno strato superficiale della massa di acqua, con tutte le cose che in esso sono contenute o che su di esso galleggiano. Pertanto il navigante non può dall’esame della scìa, accorgersi della esistenza d’una corrente che trasporti la nave nella sua direzione. Vedi « corrente ». Navigare nella scia d’un’altra nave. - Seguirla da presso tenendosi esattamente dietro di essa. SCIABÉCCO. — Veliero con tre alberi verticali. Quelli di trinchetto e di maestra a calcese con velo latine, quello di mezzana con una randa. Vedi fig. 47. Dobbiamo avvertire che questo tipo di attrezzatura, pur permanendo nella nomenclatura, diremo così, ufficiale, è però oggi quasi in disuso. La vela latina quando è molto grande, risulta di maneggio faticoso e disagevole per la lunghezza della sua antenna e quindi è usata solo in piccole dimensioni, sui piccoli velieri ad un albero. SCIÀBICA. — Attrezzo da pesca. Reto a strascico le cui linee generali sono quelle descritte alla voce « reto » : un sacco centrale e due ali laterali. Ve ne sono di varie dimensioni. Il tipo medio, tra quelle trainate dalle coppie di tar-tane o di trabaccoli, ha le ali lunghe circa tredici metri, il sacco altrettanto, con una bocca del diametro di cinque metri. La sciàbica può anche esser tirata da terra : fissata un’estremità in un punto della costa, si distende la rete circolarmente mediante una barca, si porta in terra l’altra estremità, e si ricupera. SCIABICHÈLLO. — Attrezzo da pesca. Sciàbica di piccole dimensioni. Talvolta ha il sacco di tela anziché di rete. Vi sono degli sciabichèlli che possono esser trainati da un uomo. SCIALUPPA. Non è voce italiana o non si usa nella Marina Italiana. È stata creata dai soliti traduttori di novelle e romanzi stranieri. Dall’inglese sloop è derivato il francese cha-loupe che designa una grande imbarcazione a remi ed a vela, che le navi tengono a bordo per gli eventuali servizi di trasporto, quando stanno all’ancora. Le navi da guerra italiane chiamano barca a vela tale imbarcazione, e lo