COR - 110 - eos mediante appositi apparecchi, le siluranti di superficie possono produrre per mascherarsi alla vista del nemico, e rendergli impossibile la precisa punteria delle artiglierie. Vedi « nebbiogeno *. CORVETTA. — Nave da guerra del periodo velico, più piccola della fregata, destinata ai servizi d’esplorazione, crociera e caccia. Aveva generalmente tre altieri a vele quadre. La sua artiglieria consisteva in una ventina di quei cannoni corti che si chiamavano « carronate », sistemati nella batteria, di otto o dieci carronate ed un paio di cannoni sui ponti scoperti (casseretto, coperta e castello). Nella Marina da guerra italiana si è conservata la voce Corvetta nella designazione del grado che oggi corrisponde a quello dell’Uffi-ciale che in passato comandava una corvetta ( « Capitano di Corvetta »). COSCIENZA MARINARA. - È la capaci-tà d’intendere e di sentire i problemi tecnici e morali del mare, però considerando questo non come una gradevole messinscena con cui la natura ha abbellito la Patria, ma come la più importante via di comunicazione, come il possibile agone d’una lotta per l’esistenza, come una palestra per i caratteri. La coscienza marinara si forma spontaneamente nei popoli che vivono sul mare, dalla quotidiana dimestichezza con le cose marittime e dalla memoria delle esperienze del passato. Ma questa coscienza marinara, negli Italiani dell’Italia libera ed una, non è ancora perfettamente formata, sebbene gl’italiani vivano sul mare ed abbiano una storia che, con un’alterna tragica vicenda di pagine liete e tristissime, dovrebbe insegnar loro qual sia l’importanza del potere marittimo nella vita di un popolo che risiede sul mare. Non vogliamo accennare ai segni, diremo così, negativi della coscienza marinara, ma, come esempio, vogliamo far rilevare un piccolo indizio positivo che si riscontra in un’altra grande Nazione Marinara. È un minuscolo segno, ma per sè solo, è come un inno alla NAVE, cantato quotidianamente da un intero popolo, dalle montagne al lido. È noto che gl’inglesi, nella loro lingua, usano per tutte le cose inanimate uno speciale pronome personale e speciali pronomi ed aggettivi possessivi. Ebbene l’unica cosa inanimata che fa eccezione a tale regola generale ò la NAVE ! Gl’Inglesi usano per la nave gli stessi pronomi ed aggettivi possessivi che adoperano per la DONNA, cioè per l’essere che si considera più meritevole di affetto e deferenza. E si noti che le parole ship (nave) e steamer (piroscafo) non hanno dei suoni femminili, che potrebbero giustificare quel particolare modo di declinazione, anzi hanno dei rudi suoni virili. E non si creda che tale uso si segua solo nel linguaggio poetico : è ormai una regola grammaticale che vige sempre, anche nel linguaggio arido e curialesco dei contratti di noleggio e delle lettere commerciali ! COSTA. — Lungo ogni terra prospiciente al mare o ad un lago, la zona di contorno, bagnata dalle acque. Nell’ossatura delle navi e delle imbarcazioni, si dà il nome di « costa » a ciascuna delle simmetriche metà d’ogni « quinto ». Il nome deriva dalla somiglianza nella forma e nella funzione con le coste o costole dello scheletro degli animali vertebrati. Vedi « quinto » e fig. 66 e 67. Coste deviate od oblique. - Vedi « quinto deviato *. COSTIERA. — In ogni tronco maggiore degli alberi delle navi veliere, si dà questo nome a ciascuno di due pozzi di legno o ferro sovrapposti, nel senso longitudinale, alle « maschette », ed impemati ni di esse. Le costiere sostengono la coffa e l’albero di gabbia. Vedi « maschetta *.