WHA — 394 — YAR invece, a tenore di contratto, avrebbe dovuto essere caricata. Viene designato pure con la locuzione inglese deadfreight (pron. ded-freit), letteralmente « nolo morto ». w W. — Questa lettera, cbe è l’iniziale della voce inglese West, è stata scelta, internazionalmente, come notazione abbreviata del punto cardinale Ovest, per evitare gli equivoci che avrebbero potuto nascere se fosse stata destinata a quell’uso la lettera 0. Infatti, nella lingua tedesca, il punto cardinale opposto, « Est », è chiamato « Osten » e quindi ha la medesima iniziale dell’ita-. liano « Ovest » e del francese « Ouest ». WHALING. - Voce inglese con cui si designa la caccia alla balena (da « Whale » — balena) ; pron. hueling. Oggi questa caccia non si fa col mezzo semplice, ma pericoloso per quanto romantico, a cui si accenna alla voce « baleniera ». Le baleniere moderne (« Whalers ») sono delle navi a propulsione meccanica, da 2000 a 3000 tonnellate di stazza, la cui prora è armata da un cannoncino « lanciafiòcina » ; quindi esse non devono mettere in mare un’imbarcazione, ed esporla all’eventuale pericolo di una lotta col cetaceo. Le balene uccise vengono legate ai fianchi della nave (fino a quattro o cinque) e rimorchiate. Questi bastimenti si appoggiano a delle grandi navi appositamente allestite per poter prendere a bordo i pesanti cetacei ed estrarne i prodotti destinati all’industria, le quali si chiamano « Whaling factory ship » o più brevemente « factory ». Esistono, inoltre, delle speciali navi cisterne (« Whale oil tankers ») che ricevono dalle « factory » l’olio di balena da trasportare nei vari mercati di vendita. La caccia alla balena si fa principalmente nell’Atlantico Boreale e nel Pacifico Australe. La maggior parte delle baleniere è armata da « Società norvegesi ». Y YACHT. — Questo vocabolo d’origine olandese (dal verbo Jachten = correre, inseguire) è stato adottato in Inghilterra fin dal sec. XVII, per designare genericamente i bastimenti da diporto di qualunque dimensione ed attrezzatura, purché pontati almeno parzialmente (pron. iot). La voce è, ormai, nell’uso di tutte le Nazioni, ma gl’italiani potrebbero mostrare un po’ di originalità usando invece la bella parola latina lusoria che designava la nave da diporto dei Romani. (Lasciamo da parte la parola « Panfilo » che ci sembra inadatta). Ma siccome non è da sperare che coloro che preferiscono dire skipper invece di « padrone », e log invece di « solcòmetro », si rassegneranno a pronunziare una semplice parola terminante con una vocale, vorremmo proporre di usare per questo termine straniero l’ortografia italiana iot. Si eviterebbero così le comiche storpiature che a buon diritto ne fanno quelli che ignorano le pronunzie delle lingue straniere. Yacht da crociera e da regata. - Per queste espressioni e per un cenno sui privilegi di cui godono le navi da diporto, vedi « Marina da diporto ». Yacht Club. - Associazione dei proprietari di navi da diporto. Lo « Yacht Club Italiano» ha come distintivo una bandiera triangolare portante una croce bianca in campo rosso, con lo stemma coronato di Savoia al centro. Le navi dei soci alzano il distintivo all’albero di maestra. YARD. — Misura inglese di lunghezza, usata spesso nelle carte nautiche.