FRA - 146 - FRE alla guardia franca di andare a terra per diporto ; sulle navi da guerra, talvolta, tale concessione è limitata agli uomini della Squadra franca cioè ad una metà della guardia franca. Vedi * fare i franchi ». Franco a bordo. - Vedi « fob ». Franco da rottura e franco da colaggio. - Nel traffico marittimo, queste locuzioni, inserite nelle polizze di carico pel trasporto di merci fragili e di liquidi, annullano la responsabilità del capitano della nave per eventuali rotture e colaggi. Vedi « clausole di esonero ». Franco d’avaria reciproca. Nelle polizze di carico, questa espressione stabilisce ohe i danni eventuali della nave sono sopportati dall’armatore ed i danni alle merci sono a spese del noleggiatore. Vedi « contribuzione ». Franco d avaria. Nei contratti di assicurazione marittima, questa locuzione significa che l’assicurato rinuncia ad ogni indennizzo so l’ogget.to assicurato non è interamente perduto. Egli sarà risarcito solo nel caso di perdita totale. Franco d’avaria particolare. - Nei contratti d'assicurazione marittima quest’espressione stabilisce che il risarcimento avrà luogo soltanto per i sinistri maggiori, che portano un danno non inferiore ai tre quarti del valore assicurato. FRANGENTE. - N ome che si dà alle onde del mare nei punti in cui vi sono bassifondi, secche, o scogli affioranti, dove esse si rompono e dilagano, rapide e spumose. Anche a quelle secche affioranti si dà il nome di frangenti. Frangente pericoloso. - Vedi « moto ondoso ». FRANGIFLUTTI o FRANGIÒNDE. - Diga o scogliera costruita in modo da riparare la bocca d’un porto, o un qualsiasi specchio d’acqua, dalle onde che solleva il vento di traversia. FRECCIA. — Nella Marina da diporto, alcuni dànno questo nome alla vela « controranda ». FREGATA. - X ave da guerra degli ultimi tempi del periodo velico, più grande della Corvetta e più piccola del Vascello. Aveva tre alberi a vele quadre. La sua artiglieria consisteva in una trentina di cannoni sistemati nella batteria, e ili poco meno di una ventina di quei cannoni corti che si chiamavano « carronate », sul ponte di coperta e sul castello. Nella Marina da Guerra Italiana si è conservata la parola fregata nella designazione del grado che oggi corrisponde a quello deH’Ufficiale che in passato comandava una di quelle navi («Capitano di fregàta»), FRENELLO. — La corda di cuoio o d’acciaio, oppure la catena, che è legata ai due lati della barra del timone e siavvo-ge poi alla ruota di maneggio. Girando quest’tilt ima si tira il frenello da una parte o dall’altra, e quindi si dànno alla barra, e conseguentemente al timone. gli spostamenti voluti. FRENO DI RINCULO. — Congegno facente parte dell’affusto del cannone, che, pur permettendo a quest’ultimo di rinculare all’atto dello sparo, assorbe gran parte della forza viva di rinculo, riducendo il movimento a quello compatibile con la resistenza della sistemazione. Il congegno consta di uno o due cilindri ripieni di glice-riua, fissati alla culla dell’affusto, in ognuno dei quali può scorrere uno stantuffo collegato al cannone e che quindi segue i movimenti di questo. Nel rinculo, le aste degli stantuffi trovano, in un primo istante, la resistenza dovuta alla limitata compressibilità della glicerina, poi possono muoversi ma con minore violenza, grazie ad uno speciale dispositivo che permette l'afflusso graduale della glicerina da una parte all’altra dei cilindri. Vi sono anche dei freni idropneumatici, cioè