208 imprciTe nel popolo nuova riverenza, ed affetto verfo il già trionfante patrizio; e l’applaufo d’ogn ordine il raddoppiò, e fi fparfe da per tutto, dicendofi da ognuno ad una voce , che non Tarmata folamente , ma la Repubblica tutta gli iì avrebbe data volentieri da governare ; e tanta fu in quel mattino in Venezia 1’ uni-verfale allegrezza , che per comun fentimento il dicea , non aver la Città mai trafeorfo giorno di maggior giubbilo, nè Nobile aver avuto mai nella patria favor sì grande. Isuovi tu- Giunfe poi finalmente alla propria «miti dei £afa poita nella Contrada di S. Fan- popolo per 7 f . 1 • r averlo ca-tino, dopo tante viccndecombinateli pitan Ge- per ja fua libertà , e per falvezza aerale. Repubblica nel breviflìmo ter- mine di poche ore ripartite nei due accennati giorni , cioè da dopo il pranzo del dì 18. Agoilo fino all’ a-vanzato mattino delli 19. Ma come non fono mai le umane confolazioni • compite , tritamente pafsò in Cafa fua le poche ore di quel dì , che potè dimorarvi nella rimembranza della morte del padre fucceduta )> anno feorfo nell’ofcurità de’fuoi uì- timì 1 209 timi giorni, c della mancanza di Ber-mccio Pifani fuo fratello , che fedendo le varie imprefe di Carlo Zeno, ed eifendo al comando di undici galee in Levante in foccorfo del vecchio Imperatore Callojanni, sera prefentato ad un Cartello prerto il Tenedo, detto Saumadruchi , iìgno-reggiato da’Turchi per prenderlo, e ferito in una fcaramuccia d’ una freccia, n’era morto. Ma non fi diè tempo a Vettore in quell’ anguftia delle pubbliche cofe , nè di ripofar-ii, nè di compiagnere con la famiglia la mala forte dei congiunti , che urgendo di preparare la Città agli aifalti della Lega ftabilitaii con potentiflime forze nella prortimaCitata di Chioggia , fu il dopo pranzo mede/imo di quel giorno chiamato alle confulte de’ Savj deftinati aipro-vedimenti della guerra , tra quali il trovavano due fuoi parenti , Antonio Pifani fuo Cugino , e Marino Sanudo, ch’ebbe poi per moglie una fua Nipote. Importanti filmi punti fi trattarono in quefto Coniglio , ma ^ùncipalmente del modo di difender Venezia dagli accoftamenti dei O ne-