PÈN - 253 - » PER Se il parrocclietto è doppio, i due pennoni si chiamano : Basso parrocchetto e parrocchetto volante. Pennone di velaccino. - Immediatamente al di sopra del parrocchetto. Il nome di pappafico che una volta si dava a questo pennone non è più usato. Pennone di controvelaccino. - Il più alto, immediatamente al di sopra del velaccino. Il nome di contropappafico non è più usato. All’albero di maestra (albero centrale) : Pennone di maestra. - Il maggioro e più basso. Pennone di gabbia. - Al di sopra del precedente. Se la gabbia è doppia i due pennoni si chiamano bassa gabbia e gabbia volante (vedi la voce «gabbia »). Pennone di gran velaccio. - Immediatamente al di sopra della gabbia. Pennone di controvelaccio. - Il più alto, immediatamente al di sopra del gran velaccio. All’albero di mezzana (albero di poppa): Pennone di mezzana. - Il maggiore e più basso. In generale questo pennone non ha vela. Si chiama perciò anche vergasecca. Esso è sempre necessario per tendere il lato orizzontale inferiore della vela che sta al di sopra. Pennone di contromezzana. - Al di sopra del precedente. Se la contro-mezzana è doppia i due pennoni si chiamano bassa contromezzana e contromezzana volante. Pennone di belvedere. - Immediatamente al di sopra del precedente. Pennone di controbelvedere. - Il più alto, al di sopra del belvedere. Col nome generico di pennoni maggiori si designano quelli di trinchetto, maestra e mezzana ; con quello di gabbie i pennoni di parrocchetto, gabbia e contromezzana ; col nome di velacci i pennoni di velaccino, gran ve- laccio e belvedere, con quello di controvelacci i pennoni di controvelaccino, controvelaccio e controbelvedere. Per brevità,, nel linguaggio della manovra i controvelacci si designano collettivamente con la semplice parola contro. Si dice « mollare, bordare, imbrogliare, serrare i contro ». PÈNZOLO. — Pezzo di corda di canapa o d’acciaio, con ambedue le estremità, foggiate ad occhio (gassa) oppure guarnite di ganci. La corda è generalmeute « bendata » con tela catramata, e poi « fasciata » con quella cordicella che si chiama « commando ». Questi pèn-zoli si usano per vari scopi nell’attrezzatura delle navi. Si usa appenderne qualcuno alle aste di posta per l’ormeggio delle imbarcazioni, le quali passano le loro corde d’ormeggio («barbette ») negli occhi «lei pènzoli. PERCUOTITÒIO. - Nei congegni di sparo dei cannoni prende questo nome la massa battente d’acciaio che, colpendo un detonante, produce l'accensione della carica. Se la carica del cannone è contenuta in sacchetti, il detonante si trova nel centro dell’otturatore del cannone, e la fiamma passa attraverso un'foro praticato nel centro dell’otturatore («focóne »), che la conduce alla base posteriore della carica. Se la carica è contenuta in quel recipiente d’ottone detto « bòssolo », il detonante è posto nella base posteriore di quello, ed il percuotitòio lo colpisce passando attraverso l’otturatore. PERDITA TOTALE. - Noi linguaggio delle Assicurazioni Marittime, con questa locuzione si designa il sinistro maggiore, cioè la perdita dell’intero oggetto assicurato. PERICOLO. — Vedi «Segnali di pericolo». PERISCÒPIO. - Nei sommergibili, ¡strumento ottico a riflessione, sistemato nella torretta, che, emergendo dall’acqua, quando la nave è immersa, permette a chi dirige la manovra, di vedere quanto accade sulla superficie del mare.