le intorno, faliti molti palifchermi , tagliarono prontamente i cavi delle gornine, che la teneano legata al li-to , laonde portata, e dalla corrente dell’ acqua , e dall’ urto delle galee Genovefi , che la fpignevano , andò da fe medefima all’oppofta riva in braccio a quella parte delle truppe nimiche, che abbian detto, eh’erano ialite fui lito, le quali accoltala allegramente , poffe le lancie in reità , vi montarono fopra dalla lor banda . Fecero lo ffeffò dall’altra i nimici eh’ erano nei palifchermi, e da entrami) i bordi affalita, fu affretto il Negro a gettarti in mare con que’, che lo Seguivano, e furon fatti de’fuoi molti prigioni, e molti ne furono tagliati MaVettora pezzi. M’avanzatos’il Pifani conia pifani im- fua fqua(ira ? e quella infieme del fflcdÌ3ti3Si,! Giuftiniano contro le galee Geno-nfcita da veti , che coprivano i palifchermi , deporto ^ece tanto impeto contro d’effe, che dettakLo- febbene la fua ammiraglia rilevaffe *»• oran danni dalla contraria dell’ac-qua, e dal fuoco, berfagliandole fu-riofamente, pafsò avanti in mezzo di loro , e giunto preflo alla baffia, ti diè a gittare dall’una parte , e dall’ 281 altra verrettoni , e bombarde al lito, cd ai legni, iicchè con l’opera principalmente de’verrettoni, riduiTe gran parte dei nimici a ritirarii . Ma ciò che refe quell’azione memorabile li fu un’ errore commeiTo da Genove/i nel bollor del fatto, che fembrò ful-le prime di poco momento, ma, che avendone il Pifani profittato, decife in fine del deltin dell’ alfedio . Perchè reliando , non oilanti le prodezze di Vettore molte truppe Genove/I fulla Cocca a fargli fronte, ma per il nu. mero loro imbarazzate nella Grettezza , ed anguilia del lito , temerono fe Seguivano a combattervi fopra di rimaner tutte tagliate a pezzi, e per ifcampare il pericolo prefero il partito di fuggirfene in terra, lafciando, . che la Cocca ardeife fino a pelo d’ acqua, e non curandoli che il corpo ne andalfe a fondo ; e tralportate dal piacere dell’ingannevol vittoria, che non permife loro di ravvifare il fallo, piene d’allegrezza, corfero trionfanti in Chioggia. Nè s’ avvidero , che rimanendo a quel modo con l’affondata Cocca otturata la bocca del porto , nè potendo più per quello uici*