ABB ABB A ABBANDONO. — L’atto di lasciare la nave pericolante, compiuto dal Capitano e dall’equipaggio, dopo aver esaurito tutti i mezzi suggeriti dall’arte nautica. (Vedi « naufragio * e « ricupero »). Azione d’abbandono. L’atto di rinunzia alla proprietà della nave mercantile, che il proprietario può fare a favore dei creditori o degli assicuratori in particolari casi preveduti dalle leggi. Abbandono di comando. È antica legge d’onore, scrupolosamente seguita dagli uomini di mare, che il Comandante di una nave pericolante per sinistro marittimo, sia l’ultimo ad abbandonarla. ABBASSO. — Voce con cui sulle navi si indicano genericamente tutti i luoghi al di sotto del ponte scoperto. Abbasso da riva. È il comando col quale si ordina a coloro che sono sull’alberatura di scendere sul ponte di coperta. Vedi « riva ». ABBATTERE, ABBATTUTA. — 11 movimento angolare di una nave, sia veliera, sia a propulsione meccanica, intorno al suo asse verticale, daun lato o dall’altro. Queste voci si usano particolarmente per designare il movimento angolare che si fa compiere ad un veliero, all’atto di mettere alla vela, levando l’ancora dal fondo. La manovra d’abbattuta si fa dopo che la nave si è tirata a picco sull’ancora (vedi « picco ») e consiste nel disporre le vele in modo che l’azione del vento su di esse faccia girare la nave dalla parte desiderata. Si leva l’ancora appena iniziato il movimento angolare. Quando non vi sono correnti marine, il bastimento all’ancora presenta sempre la prora al vento : se non vi sono ostacoli (terre od altre navi) l’abbattuta normale è quella dalla parte opposta al lato dell’ancora affondata. Comunque, in questo stato di cose, l’abbattuta è sempre un movimento di « puggiata », cioè di allontanamento della prua dalla direzione del vento. Quando vi è una corrente marina, la nave all’ancora si dispone con la chiglia nella direzione della risultante delle due forze del vento e dolla corrente : in tal caso può accadere che per la presenza di ostacoli sottovento, la nave non possa abbattere puggiando e debba invece iniziare l’abbattuta dalla parte del vento per poi ricevere quest’ultimo sull’altro fianco. Si chiama pure «abbattuta » il movimento angolare che compie un veliero nel viramento di bordo in prora, dopo aver oltrepassato il letto del vento (vedi « virare », « viramento »). Abbattere in carena od in chiglia. Fare inclinare con mezzi artificiali una nave, su d’un fianco o sull’altro, allo scopo di pulirne la carena o di farvi qualche riparazione. Oggi questo sistema si usa solo per i piccoli bastimenti in legno. ABBEVERARE. — « Abbeverare « una imbarcazione che si trovi all’asciutto in terra o sul ponte d’una nave, significa riempirla d’acqua. Questo si fa per assicurarsi che lo scafo sia stagno, ed anche per rimettere in sesto le tavole del fasciame se si sono leggermente sconnesse dopo un calore eccessivo. ABBISCIARE. — Preparare su d’uno spazio libero una gomena od una catena, ad ampie spire, in modo che ognuna di queste sia libera di svolgersi, e la gomena o catena possa scorrere rapidamente e senza impedimenti. Significa pure avvolgere a guisa di serpente l’estremità d’una corda maneggevole intorno ad una grossa corda o ad una catena. Ciò si fa quando occorre tendere maggiormente la grossa corda o catena e non si dispone della sua estremità per poterla tirare. Legata in quel modo la corda leggera, si fa forza su di questa.