PAG - 243 - PAL della forma più comune e tradizionale | (vedi « bitta »). Le sue estremità, uscenti dalla superficie rotonda della bitta, servono a legare a zig-zag qualche corda, in modo simile alla volta di caviglia. Vedi questa locuzione. PAGLIETTO. — Specie di stuoia di dimensioni variabili che s’intreccia a bordo, con le filacce di canapa di vecchie corde disfatte. Serve per difendere il sartiame, le corde d’ormeggio, le parti dell’alberatura, e qualunque superficie, dagli urti e dai danni degli sfregamenti. Paglietto lardato. - Paglietto costruito con un pezzo di grossa tela e ricoperto di uno spesso strato di filacce di canapa cucite alla tela. Paglietto turafalle. - Grosso paglietto lardato che, nel caso d’una falla o via d’acqua della carena, si pone dall’esterno ad aderire contro gli orli della falla per far cessare o almeno attenuare l’impeto dell’acqua verso l’interno dello scafo. Si maneggia dai fianchi della nave mediante corde. Sulle navi si chiamano « paglietti » anche gli stuoini che si pongono sulle soglie delle porte, o a capo delle scale, per far nettare i piedi a chi entra o sale. PAGLIUOLQ. - Sulle navi si dà questo nome all’insieme delle tavole o lamiere che coprono il fondo delle stive (vedi « serrette »). Si usa dare tale nome anche al pavimento dei locali delle caldaie e delle macchine. Infine si chiama « pagliuolo » o « pagliolato » qualsiasi strato di tavole disteso per collocarvi merci o materiali all’asciutto. Si fa sempre un pagliuolo sulle navi che caricano cereali alla rinfusa, aggiungendovi dei tavolati verticali per assicurare l’immobilità del carico. È il dunnage degli inglesi (proli, deunnege). PAILABOT. PALABOT. - Molte per sone» convinte di usare un preciso vocabolo inglese, designano con uno di questi nomi le golette aventi più di due alberi. Tali voci 11011 appartengono ad alcuna lingua marinaresca. L’errore deriva dal fatto che sino agli ultimi anni del secolo XIX, i piloti delle coste degli Stati Uniti, attendevano le navi da guidare in porto, incrociando al largo su dei velieri a tre alberi a vele auriche (golette a palo). Naturalmente tali velieri venivano chiamati dagli americani « pilot, boats », ossia « battelli-piloti » (pron. paileut-bot). I nostri marinai, ignorando il preciso significato della locuzione, credevano che essa fosse la denominazione generica di tutti i velieri attrezzati a quel modo, ed, alterandone la pronunzia, ne diffusero l’uso nella nostra Marina Mercantile. Si giunse così a chiamare « palabot. » o « pailabot » a quattro, a cinque, sei alberi, i velieri aventi tali alberature, attrezzati a vele auriche. Altri dicono « pile-bot », commettendo il medesimo errore. In America ed Inghilterra la goletta si chiama « schooner » e quando ha tre, quattro, o cinque alberi si dice three, four, five masted schooner. PAIR-OAR. Locuzione inglese ormai entrata nell’uso di tutte le Marine da diporto (Canottieri). Designa l’out-rigger con due vogatori che vogano seduti su banchi diversi, ciascuno con un sol remo (vedi « outrigger », pron. pèer-òor (in inglese oar significa remo). PALA Pala da carbone. - L’attrezzo di forma nota con cui i fuochisti prendono il carbone e lo introducono nei forni delle caldaie a vapore (governo dei forni). Pala del remo. - La parte estrema del remo, larga e spianata, che s’immerge nell’acqua. Pala d’elica. - Ciascuna delle separate superficie elicoidali che, in numero da due a quattro, formano il propulsore elica. Pala di ruota. - Ciascuno degli organi radiali del propulsore ruota che,