DRA - 131 - DRA sta imbarcazione si chiama pure doublé skiff. DRAFFINIÈRA. — Così chiamano la loro fiocina i pescatori di pesci-spada. Vedi « pesca ». Corruzione della voce « delfiniera ». DRAGA. - 11 nome generico dei galleggianti muniti di macchinari destinati a scavare il fondo dei porti, canali e fiumi, per aumentarne la profondità. Il tipo più comune è quello avente una macchina somigliante ad una noria, le eui secchie, nel girare, s’immergono e vanno successivamente a mordere il fondo ; lo scavano, e portano sulla draga il materiale estratto. Vi è poi una draga a tanaglia che scava mediante un ordigno a due branche, il quale giunge aperto sul fondo e si richiude as-portando ciò che in esso si può contenere. Pei fondi sabbiosi si usano delle draghe che aspirano la sabbia mediante pompe adatte, e si chiamano « draghe aspiranti o pompa sabbia ». Il materiale estratto viene rovesciato dalle draghe in altri galleggianti e trasportato al largo. Si dà pure il nome di draga ad un semplice apparecchio di tela, destinato all'uso di ancora galleggiante per una barca a vela od a remi, la quale, andando verso terra con mare agitato, voglia mantenersi con la poppa al mare ed evitare il pericolo di esser traversata dai frangenti. Consiste in un cono di tela liuigo poco meno di un metro e mezzo, e la cui base ha il diametro di poco più di mezzo metro, da trascinarsi in mare mediante una corda legata alla sua base ; nel riempirsi di acqua esso offre una resistenza notevole. che vale a trattenere la poppa al mare. Quando si vuol tirare a bordo la draga, si allenta un po’ la corda tirando in sua vece nna cordicella che, passando per l’interno del cono è legata al suo vertice : evidentemente il cono si rovescia, si vuota, e può essere fa- . cilmente ricuperato. Queste draghe sono usate dalle barche a vela che esercitano la pesca sulle coste oceaniche. : esse rappresentano pure un buon espediente di sicurezza per le lance a remi. Le imbarcazioni di salvataggio di alcune stazioni costiere ne sono fornite. DRAGAGGIO. — 1-a Marina Militare dà questo nome al lavoro dei dragamine, cioè la ricerca ed il ricupero, iu tempo di guerra, delle mine subacquee ancorate dal nemico. Vedi « dragamine ». DRAGAMINE. — Piccole navi destinate a cercare e ricuperare lo mine subacquee ancorate dal nemico, 'l'ale lavoro si fa trascinando degli speciali congegni che rastrellano il mare, e tagliano gli ormeggi 'Ielle mine che incontrano ; così le mine vengono a galla. Questi congegni, in generale, consistono in un sistema di corde metalliche munite di cesoie a scatto, che si mantengono ad una profondità dai cinque ai sette metri, proporzionando opportunamente la velocità della nave, la spinta di galleggiamento di alcuni galleggianti, e l’azione di altri dispositivi che tendono a tener distese le corde. i dragamine hanno una immersione di poco superiore al metro, eh(; dà una certe garanzia d’incolumità quando essi lavorano sugli sbarramenti le eui mine sono generalmente ancorate alla profondità di tre metri. DRAGANTE. Nell’ossatura della poppa delle navi in legno, pozzo di costruzione disposto orizzontalmente congiunto pel suo centro al dritto di poppa, e per le sue estremità all’ultimo quinto poppiero. Xelle navi in ferro si chiama paratia dragante un pezzo triangolare di lamiera, fissato sulla faccia interna de! dritto di poppa, e da cui partono gli «scalini della poppa». Alla paratia dragante si dà anche il nome di « ma-diere della volta ». DRAGLIA. — Sui velieri prendono questo nome le corde metalliche distese obliquamente tra l’albero di trinchetto