TAV — 357 — TE ed infliggere loro i massimi danni eoi « minimo » danno proprio. TAVOLA Tavola Amalfitana. — La più antica raccolta di consuetudini marittime, quelle della Repubblica di Amalfi (secolo XI). È la fonte più antica del Diritto Marittimo. Tavola di deviazione. - Vedi « tabella ». Tavola di rancio. - Ciascuno dei deschi a sostegni metallici pieghevoli, che usano gli equipaggi delle navi da guerra per prendere i loro pasti. Tavola di tiro. - Per ogni bocca da fuoco è necessario raccogliere in tabelle tutti i dati occorrenti per il buon impiego dell’arma. Queste raccolte prendono il nome di tavole di tiro. Esse riuniscono tutti gli elementi del percorso del proiettile, che si ricavano dai calcod balistici dopo le prove fatte nei balipedii. Per un dato cannone, incavalcato su di un determinato affusto, occorre fare una tavola di tiro per ognuno dei tipi di proietto che esso può lanciare, poiché questi hanno pesi e forme diversi e quindi differenti velocità iniziali, e diversi modi di subire la resistenza dell’aria al loro moto. L’argomento di una tavola di tiro è la gettata cioè- la distanza orizzontale a cui il proietto può giungere con un determinato angolo di elevazióne. Oltre gli angoli di elevazione corrispondenti alle varie gettate, le tavole di tiro dànno le velocità iniziali e residue dei proietti, gli elementi che individuano la forma delle varie traiettorie, e poi le correzioni da apportare ai dati principali quando il tiro (come sempre avviene) sia eseguito in condizioni diverse da quelle in cui furono fatte le esperienze per il calcolo delle tavole. TELAIO DI POPPA. — Lo stesso che « dritto di poppa ». TELEGRAFO DELLE MACCHINE. - Il trasmettitore meccanico, od elettro-meccanico degli ordini, dal ponte di comando alle macchine motrici. TELÈMETRO. — Si dà questo nome ad ogni strumento che serva a misurare la distanza da un oggetto lontano. In generale questa misura è ottenuta mediante la risoluzione d’un triangolo. Questo triangolo può essere : a) quello formato dall’occhio dell’osservatore con i due estremi di una delle dimensioni dell’oggetto lontano. Occorre dunque conoscere esattamente tale dimensione e quindi i telèmetri di tal fatta, che sono i più semplici e di più facile uso, possono servire per determinare la distanza da una nave amica, o da un punto terrestre e purché tale distanza sia relativamente piccola ; b) il triangolo formato da un punto dell’oggetto lontano e gli estremi di una « base » esattamente misurata, sulla quale si trovi l’osservatore. Tale base può essere la congiungente rettilinea di due punti del luogo (stazioni), su ciascuno dei quali sia sistemato un misuratore d’angoli (goniòmetro). Il triangolo si risolve immediatamente perchè se ne conosce un lato (« la base ») e si misurano gli angoli adiacenti. Questo è il telèmetro a grande base a due stazioni, impiegato dalle batterie costiere. Ma per le navi, dove, per ovvie ragioni, non è possibile disporre di una grande base, si sono ideati i telèmetri monostatici cioè ad una sola stazione, i quali possono classificarsi in « telèmetri a coincidenza » e « telèmetri stereoscopici ». Telèmetri a coincidenza.- Questi istrumenti risolvono pure il triangolo a cui si è accennato alla lettera 6. Il lato conosciuto del triangolo è la lunghezza dell’istrumento, che è un tubo di dimensione variabile, a seconda dei modelli, tra i cinquanta centimetri e i cinque metri. La determinazione della distanza è consentita mediante la misura, ottenuta con sistemi di alta precisione, delle inclinazioni delle visuali che dagli estremi dell’apparecchio ven-