158 alla perfine al governo la continu apprenilone di quell’armata , che dovea eiTer fiacca al cimento, ma forte per ifparger terrore nella dominante. Arrigo Dandolo, France-fco Moro/ini , e la maggior parte degli altri applaudirono a iimili detti ; iìcchè uniformi eifendo i pareri, fembrava a Vettore di vedere in quella confulta l’immagine della difgrazia del padre, che per aderire all’altrui inconilderazione , avea avuta quella grave fconfitta a Portoìungo , e pa-reagli di prefentirii nell’ animo , fe dalla fua mala forte , foife condotto alla neceifità d’affentire pur eifo alle altrui voglie, d’efporfi alle ileife fciagure. Mife per quello nel favellare a Daniello Bragadino davanti la fallita della decantata grandezza della Veneta fquadra , ricordandogli , eifere le venticinque galee quelle medeiime quaiTate , e mezze infrante in tre aifedj , più battaglie , e tanti viaggi , rispeditegli da Venezia racconciate alla preila in que’ cantieri ; le otto navi non d’ altro ufo, che per difefa di Pola ; i tre arili j , pur eglino fdruciti, non atti j *59 ti, che a guardar da lungi la coda ; le ciurme, e marinari utili, pochif-iimi , e (Tendo gli altri di recente fpediti, ancora inefperti ; quaii tutta nuova , e comporta di reclute la foldatefca , e di pochirtìmo animo per i mali fuccertì della terraferma ; ed i Polani di dubbia fede . Contro queft’ armata , che iìnchè rtavas’ in porto era fai va, ftarii quella del Do-ria comporta bensì apparentemente di fole dodici galee , ma tutte forti , fpalmate, e fornite di gente fre-fca , e foldati veterani ; ma ciò , che più di tutto riputava, el’indu-ceva a fermars’ in porto , era il ragionevole fofpetto , che avea , che l’avveduto Luciano fi moftrarte bensì con dodici delle fue a vifta del porto, ma molt’altre poi, o da lungi lo feguirtero, o ftertero in agguato dietro i vicini fcogli , non potendo perfuaderfi, ch’ei, che aveane sfuggito l’incontro a Taranto, a Zara, a Traù , e nella Puglia con armata o pari , o maggior della Veneta ; ora con fòrze apparentemente inferiori, ardifle attaccarlo. Rifpofe allo Steno, eh’ eflendo Carlo Zeno verfo la riviera