eie - 84 — eie medie, di cui diamo un cenno alla voce « Oppressione *. L’andamento generale della tempesta è quello ivi descritto : Un grande movimento di rotazione delle masse d’aria intorno ad una zona di 25 a 40 chilometri di diametro, il cui centro di minima pressione prende successive posizioni su d’una linea che si chiama traiettoria della tempesta. I sensi della rotazione del vento nei cicloni nelle latitudini nord e nelle latitudini sud. sono quelli indicati alla voce « depressione ». Le parole « ciclone ■» e « tifone » furono impiegate a designare le tempeste delle regioni dei tropici, quando non si era ancora riconosciuto il carattere rotatorio delle tempeste delle alte latitudini, ma potrebbero essere adoperate a designare anche queste ultime poiché esse non si distinguono dalle prime per alcuna caratteristica essenziale. Generalmente i oicloni ed i tifoni hanno un diametro più breve delle depressioni delle latitudini medio, e la pressione al centro ò più bassa' E vero che si è avuto in Europa qualche depressione con una pressione minima di 694 mm. ma in generale, mentre al centro dei cicloni una pressione di 720 mm. è relativamente frequente, essa è più rara nelle depressioni ordinarie. Lato il mi-uor diametro dei cicloni, le variazioni di pressione sono in questi più rapide, e quindi più forti le velocità del vento. In qualche ciclone si sono avuti delle diminuzioni di pressione di una ventina di millimetri in un’ora, e dei venti della velocità di 54 metri al minuto secondo. 1 cicloni ed i tifoni si formano generalmente nelle regioni delle calme equatoriali (Vedi « Calma »). Le loro traiettorie. di cui dopo lunga esperienza si ha una conoscenza approssimata, assumono talvolta un’ apparenza somigliante ad un arco di parabola. Molto sovente questa forma non si manifesta affatto, e si hanno delle traiettorie rettilinee, e talvolta sinuose ed anche chiuse ad anello. Graficamente, una di queste tempeste rotatorie si può rappresentare come un circolo ruotante su se stesso, il cui centro si sposti su di una traiettoria : è evidente che questa linea divide la zona circolare in due semicerchi. Nei cicloni e tifoni dell’emisfero Nord si dà il nome di semicerchio pericoloso alla metà del cerchio che si trova a destra della traiettoria, e quel- lo di semicerchio maneggevole all’altra, metà. Nei cicloni e tifoni dell’Emisfero Sud il semicerchio pericoloso è quello a sinistra della traiettoria del centro. Questa denominazione è giustificata dal fatto che, dato il senso della rotazione delle masse d’aria, nel semicerchio che abbian! chiamato pericoloso, i venti trascinano quel che si trova in loro balla nel senso del cammino del centro della meteora ; nel semicerchio maneggevole invece i venti hanno la- dire Z'one opposta, e cioè verso i luoghi dove la meteora è già passata. Non bisogna credere come comunemente si pensa, che il vento sia meno violento nel se mieerchio maneggevole : in media, sotto questo punto di vista, non vi è alcuna differenza fra i due semicerchi. I cicloni ed i tifoni presentano i più grandi pericoli per i naviganti, sia per la violenza del vento che per l’altezza delle onde che questo solleva. Nella regione centrale particolarmente, seb bene l’aria sia quasi calma, il mare è agitatissimo, le onde sono enormi e prò venienti da tutte le direzioni. Ai tropici ogni discesa anormale del barometro è un presagio quasi infallibile dell’avvicinarsi di un ciclone ; se ne ha la certezza se contemporaneamente il cielo si copre ed il vento rin forza. Una nave che acquisti tale certezza deve innanzitutto cercar di determinare la direzione nella quale si trova il centro della meteora, e conseguentemente. data la conoscenza delle traiettorie ordinarie di queste tempeste, dedurre la posizione del semicerchio pericoloso. Indi manovrare opportunamente per allontanarsi dal