POR - 267 - riore del faro o fanale, di giorno, a luce spenta. Diciamo in tal modo per fare intendere che la portata geografica assoluta è una grandezza puramente geometrica, indipendente dalla potenza luminosa del faro. Evidentemente la limitazione di tale distanza è conseguenza della curvatura della superficie del mare ; essa è unicamente funzione dell’altezza del faro sul livello delle acque e subisce un leggiero aumento per il fenomeno della rifrazione (vedi « rifrazione »). Si può pure definire come il raggio del cerchio dell’orizzonte marino visibile da una persona che si trovi sul faro, i cui occhi siano all’altezza dell’apparato illuminante ( vedi voce sèguente). Portata luminosa od ottica d'un faro o d’un fanale. - È la massima distanza a cui si potrebbe scorgere la luce del faro o fanale se la terra fosse piana, cioè per le sole qualità dell’apparato illuminante. Tale distanza, per una normale sensibilità visiva, dipende dalla intensità della sorgente luminosa e dallo stato di trasparenza dell’atmosfera. La distinzione tra le due portate geografica e luminosa, ha importanza per le seguenti considerazioni : Se la portata luminosa di un faro è inferiore od uguale alla portata geografica, la massima distanza di avvistamento sarà sempre la portata luminosa, qualunque sia l’elevazione degli occhi del navigante ; se la portata luminosa supera la portata geografica, il navigante, pur trovandosi ad una distanza maggiore di quest’ultima, potrà, elevandosi abbastanza sul livello del mare (salendo sull’alberatura della nave), avvistare la luce del faro o fanale, appena il suo bastimento si troverà nei limiti della portata luminosa. Le varie Nazioni pubblicano degli elenchi dei fari, fanali e segnali marittimi delle loro coste ; su tali elenchi sono indicate le portate geografiche e luminose, esattamente calcolate e con- trollate, di tutti i fari e fanali. Le portate luminose indicate corrispondono ad uno stato medio di trasparenza dell’atmosfera .Vedi « faro » e « fanale ». A portata di voce. - A distanza tale da poter comunicare con la voce notizie od ordini. PORTAVASI. — Negli scali di costruzione prendono questo nome dei lunghi tavoloni di quercia, ben levigati, sui quali scivolano i vasi durante il varo. Vedi « invasatura », « varo » e « vasi ». PORTELLERIA. - L’insieme di tutti gli sportelli e finestrini che si aprono sui fianchi d’una nave. PORTELLINO. — Ciascuna delle piccolo aperture rotonde che esistono sui fianchi delle navi per dare aria e luce all’interno, e che si chiudono con grossi vetri. Generalmente son designate con la parola francese kublot, ma vogliamo suggerire l’uso della parola italiana. PORTELLO. - Ciascuna delle aperture rettangolari che si aprono sui fianchi di qualche nave, per dare aria e luce all’interno. Su quelle navi da guerra, che hanno dei cannoni sul ponte di batteria, gli ampi portelli rettangolari che dà uno passaggio alle volate dei cannoni, si chiamano cannoniere. PORTO. — Ricovero sul littorale, dove le navi possono trovare riparo dal cattivo tempo, rifornirsi, fare delle riparazioni, imbarcare o sbarcare merci e passeggieri. Porto naturale. - Seno di mare che, per opera della natura, olire i requisiti suddetti. Porto artificiale. - Quello formato dall’uòmo mediante opere murarie (moli, dighe) ed escavazione del fondo. Porto militare. - Porto destinato esclusivamente a contenere navi da guerra. Porto d’armamento. - Per ogni nave mercantile, il porto nel quale essa tiene in deposito i suoi materiali di ricambio e dove essa si reca per eseguire le even-