PIL - 260 - PIR razione subacquea, e delle maree, correnti, e condizioni meteorologiche dei porti, stretti e canali, e possedendo le necessarie attitudini e capacità marinaresche, sono legalmente autorizzate a dirigere le manovre d’entrata e di uscita delle navi da quei luoghi. I piloti italiani sono inscritti nelle matricole della « Gente di mare », ed, in ognuno dei porti principali, sono riuniti in una specie di corporazione detta Corpo dei Piloti del porto. Quando è chiamato su d’una nave, un pilota ha il diritto di stabilire le rotte e di comandare ogni manovra di vele, di macchine, di ancore e di ormeggi. Non può lasciare la nave fino a quando non sia ancorata nel luogo di destinazione, o, se si tratta di uscita da un porto, stretto o canale, fino a che non si trovi fuori di ogni pericolo. Secondo il Codice Italiano per la Marina Mercantile, non vi è diminuzione della responsabilità del Capitano per tutti i danni derivanti da un sinistro che avvenga mentre un pilota comanda la manovra. In Italia le navi sono obbligate a servirsi dei piloti soltanto nella Laguna di Venezia. Le navi italiane chiamano i piloti alzando la bandiera descritta alla voce « bandiera ». Per la loro oliera i piloti sono retribuiti dalle navi secondo una tariffa stabilita con la sanzione dell’Autorità Marittima (Diritti di pilotaggio). PILOTARE. PILOTAGGIO. -L ’opera dei piloti. Diritti di pilotaggio. - Vedi « diritti marittimi »). PINNA DI SCARROCCIO. — Lo stesso che « chiglia di deriva » (vedi « chiglia »). PIOVASCO. - Colpo di vento accompagnato da pioggia. PIRATA. — Vedi « pirateria ». PIRATERIA. — Gli atti compiuti dai pirati, cioè da coloro che corrono i mari per commettere depredazioni e violenze contro i naviganti ed i paesi costieri. Il « pirata » differisce dal « corsaro » in quantochè mentre questo ultimo è autorizzato dal proprio Governo, mediante la « lettera di marca » a predare in tempo di guerra soltanto le navi del nemico, il pirata agisce invece di propria iniziativa in qualsiasi tempo, contro navi di ogni nazionalità, allo scopo di far bottino a proprio esclusivo vantaggio. PIROBARCA. - Nome generico delle barche aventi una macchina motrice a vapore. Le barche con motore a combustione interna si chiamano « motobarche ». PIRO CORVETTA, PIRO FREGATA. - Nella seconda metà del secolo XIX, nel periodo di transizione tra la vela ed il vapore, si dettero questi nomi alle corvette ed alle fregate delle Marine Militari, che, pur mantenendo la consueta attrezzatura a vele quadre, avevano macchine motrici a vapore con propulsori a ruota nei primi tempi, ad elica negli ultimi. Vedi « corvetta », « fregata », « fanfarino », « pozzo dell’elica ». PIRÒGA. — Imbarcazione a remi ed a vela, fatta con un tronco d’albero vuotato, o con cortecce cucite e rinforzate, o con cuoio. In uso presso i popoli della Malesia e Polinesia. PIRÒSCAFO. — Nome generico delle navi mercantili a propulsione meccanica. Alle navi aventi dei motori a combustione interna si dà il particolare nome di « motonave », ma nell’uso comune, poiché queste ultime non hanno nell’aspetto esterno alcun segno caratteristico (sono pure fornite di fumaiuolo) esse vengono anche comprese nella designazione generale di piroscafi. Tale nome non si dà alle navi da guerra. Piroscafo da carico. - La denominazione comunemente usata per le navi da carico a propulsione meccanica. È il « cargoboat » degli inglesi, che nel linguaggio familiare questi chiamano « tramp », ed i marinai italiani « car-