- 130 - DOU DOPPIO FONDO. — Nelle moderne navi iti ferro, si usa costruire il fondo dello scafo con due fasciami, uno esterno ed uno interno ad una certa distanza dal primo, collegati tra loro mediante una ossatura di lamiere longitudinali, cioè parallele alla chiglia. Lo spazio fra i due fasciami viene pure suddiviso da lamiere trasversali, che insieme alle longitudinali suddette formano un sistema di cellule, a cui si è dato il nomo di « doppio fondo cellulare » o semplicemente «doppio fondo ». Vedi fig. 68. Quest’ultimo aumenta la sicurezza della nave in caso di avaria allo scafo, ed inoltre vi si può immettere dell’acqua di mare come zavorra. Naturalmente occorre un sistema di valvole e di pompe per poter riempire e vuotare a volontà un certo numero di cellule. Vedi «zavorra». Nei sommergibili, il doppio-fondo consiste in strutture disposte intorno allo scafo resistente, internamente od esternamente, destinate a contenere, insiemi' alle casse d’assetto l’acqua necessaria ad annullare la spinta ed a fare immergere il bastimento. Vedi fig. 77 e 78. DORÌS. - ' Fermine francese che designa un tipo speciale di battello piatto leggerissimo, usato dai pescherecci che fanno la pesca del merluzzo. Allorché il peschereccio è sul luogo di pesca, mette in mare i doris che si allontanano a raggiera ed effettuano la pesca mediante lenze da fondo (vedi «lenza ») (pron. dorlss). DORMIÈNTE. — Per ogni corda che ha un determinato e permanente ufficio, che perciò passa in qualche carrucola o eavatoia, e viene poi sul ponte per essere eventualmente tirata, si chiama dormiente il punto in cui la corda è legata per un capo, prima di passare in quelle carrucole o cavatoie. Quel capo della corda prende lo stesso nome di dormi ènte, mentre l’estremità opposta, che si distende sul ponte per essere presa e tirata dagli uomini, si chiama ti- rante. Perciò in attrezzatura navale, nel descrivere il percorso di una corda, si dice che essa fa dormiente in un dato punto di una vela, di un pennone o delle scafo. Invece di dormiente si dice pure arrecàvo o recàvo. Dormiente dei bagli. — Nelle navi in legno, si da questo nome a dei pezzi di costruzione che corrono da poppa a prora, lungo ciascuno dei fianchi, all’altezza d’ogni ponte, sui quali poggiano le estremità dei relativi bagli. Le punte dei bagli sono quindi strette tra il dormiente che le sorregge ed il trincarino che le copre. Vedi « trincarino ». Il dormiente dei bagli si chiama pure « pontuale » o « puntuale ». DOSAGGIO. - Nei sommergibili, così chiamasi il complesso degli spostamenti d’acqua che si fanno nel doppio fondo ed in quei serbatoi chiamati « casse d’assetto », per produrre l’immersione e l’emersione. DOSSO E BISDOSSO. — Un veliero a due vele latine, od auriche, navigando col vento in poppa, può disporre ciascuna vela da un lato, iu guisa ohe la vela di poppa non tolga il vento a quella di prora. Si usa mettere la maestra sulla sinistra ed il trinchetto sulla dritta. Tale modo di tenere le vele dicesi « a dosso e bisdosso » o ad « orecchi di lepre o d’asino ». DOTAZIONE. — Col nome generico di « dotazioni di bordo » si designa l’insieme degli attrezzi di servizio e di ricambio e dei materiali di consumo che ogni nave possiede a norma di particolari inventari. DOUBLÉ SCULL. — Locuzione inglese ormai entrata nell’uso di tutte le marine da diporto (canottieri). Designa l’outrigger a quattro remi accoppiati e due vogatori seduti. Ciascuno di questi tira su d’una eoppia di remi. Non ha timone (vedi « outrigger). Pron. « deuble scheul». (In inglese toscull significa vogare con i remi accoppiati, che nel linguaggio marinaresco italiano si chiamano remi a palelle). Que-