SCA - 314 - SCA non avrebbe alcuna efficacia). Lo scarico dell’aria avviene specialmente alle ascelle, tra il cappuccio ed il vestito sottostante. Il palombaro calza scarpe guarnite di piombo, ed indossa due piastre dello stesso metallo. Con questo scafandro si possono fare agevolmente delle immersioni a qualunque profondità, accessibile all’uomo, però, usando la piccola pompa a triplice effetto (quella in uso per i pneumatici degli autoveicoli) non si possono oltrepassare i venti metri. Il prezzo elevato dello scafandro comune, descritto più Sopra, non permetteva fino ad oggi allo navi mercantili di fornirsene, e quindi di provvedere coi propri mezzi all’eventuale necessità di lavori subacquei intorno allo scafo o in piccoli fondali : esse erano quindi costrette a sottostare alle tariffe giustamente elevate dei veri e propri palombari portuali. Lo scafandro a cappuccio, di uso semplicissimo e di prezzo modico, libererà le navi mercantili da quegli eventuali oneri. A qualsiasi scafandro è possibile aggiungere un circuito telefonico per le comunicazioni tra il palombaro e la imbarcazione che lo appoggia. Vedi « palombaro ». Scafandro per grande profondità. Apparecchio metallico che permette l’immersione di palombari a profondità di oltre cento metri. Consiste in un involucro cilindrico, formato di settori di acciàio speciale, provvisto di coperchio mobile, di braccia munite di pinze e gambe articolate con giunti sferici. All’involucro sono unite una cassa d’immersione, e delle bómbole d’aria compressa e di ossigeno. L’apparecchio è guarnito esteriormente di una corda di sospensione e di un cavo telefonico. Il palombaro lia scarsa mobdità e dev’essere opportunamente spostato dàlia nave appoggio con la manovra di un’asta scorrevole orizzontalmente, ma egli può lavorare in un’ambiente quasi normale. Senza bi- sogno di rifornimento d’aria dall’esterno ; sono così evitati gli inconvenienti dell’alta pressione a cui si accenna alla voce « scafandro comune ». Vedi pure « decompressione » e « palombaro ». L’anidride carbonica prodotta dalla respirazione è fissata da cariche d’idrato disoda. L’apparecchio completo, con il palombaro, ha un eccesso di peso di circa quindici chilogrammi ; ma, allagando la cassa d’immersione, si porta tale peso a circa trenta chilogrammi : per ritornare alla superfìcie, si vuota la cassa di immersione mediante l’aria compressa. Con apparecchi di tal genere, li«uno lavorato gli arditi palombari italiani dell’« Artiglio », per il ricupero dei valori contenuti nel piroscafo « Egypt » affondato presso la costa di Brettagna. I pescatori che esercitano la pesca delle spugne mediante i palombari, dànno il nome di scafandro, anche al galleggiante che impiegano par trasportare il palombaro sui banchi di spugne, e sul quale è installata la pompa pneumatica. È un piccolo veliero da 5 a 10 tonnellate di stazza, con un solo albero a vela latina od aurica, ed un fiocco. Spesso è munito d’uu motore ausiliario. Vedi «pesca delle spugne ». SCAFETTO. — Lo stesso che « gavone ». SCAFO. — Tutto il corpo d’una nave, cioè l’ossatura ed il suo rivestimento. Scafo resistente. - Nei sommergibili, lo scafo propriamente detto, avente forma di fuso o sigaro, che, insieme con la torretta che gli è sovrapposta, costituisce, quando il sommergibile è immerso, un ambiente ermeticamente chiuso, stagno, e resistente alla rilevante pressione esterna dell’acqua. Vedi fig. 77 e 78. Scafo esterno o leggiero. - Per dare ai sommergibili quell’avviamento di linee-necessario per la navigazione in emersione, ed offrire qualche maggior spazio e comodità per l’esecuzione delle