PADIGLIONE DELLA SPAGNA. Comitato organizzatore : S. E. EDUARDO CHICHARRO, Direttore Gè-nerale delie Belle Arti, Presidente ; JOSÉ FRANCÉS, dell’Accademia di Belle Arti di S. Fernando, Vice Presidente ; JOSÉ MARIA LOPEZ MEZQUITA, pittore dell’Accademia di Belle Arti di S. Fernando ; JOSÉ CAPUZ, Scultore dell’Accademia di Belle Arti di S. Fernando ; MANUEL BENEDITO, Pittore dell’Accademia di Belle Arti di S. Fernando, Consiglieri ; VICTORIO MACHO, Segretario. Delegato del Comitato Spagnuolo : MARIANO FORTUNY Y MADRAZO. Tanto nel contributo all’insieme internazionale dei Maestri del ritratto ottocentesco, quanto nel gruppo di opere moderne riunite nel loro Padiglione Nazionale, il Comitato organizzatore della partecipazione della Spagna alla XIX Biennale di Venezia ha procurato di fare risaltare valori di significativo carattere spagnuolo ; di rafforzare la profonda ed indistruttibile individualità spagnuola che ricollega i migliori esponenti dell’arte nostra al passato ; 11 rispetto per la tradizione classica, e la perfezione formale, oggidì trionfante, in un mondo dì assimilazioni poco sincere, di influenze straniere ed opportuniste. A poco a poco il secolo XX riabilita il XIX ; lo vediamo adesso senza i pregiudizi dei contemporanei, od il pericolo di una prematura classificazione partigiana. Ci avviciniamo a lui con simpatia perchè ci suggerisce un’ epoca svanita da cui ci è grato trarre pensieri ed insegnamenti. Porta viventi ed armoniose figure di un rilievo che comincia ad avere nitidezza storica. Dà quella visione esteriore che possono dare soltanto quelli che rispettarono lo spettacolo offerto dal loro tempo. Al disopra delle critiche improvvisate e dei disprezzi partigiani di arrivisti impazienti cominciamo adesso a ricostruire cercando una base. Si deve pensare che Goya è una riconquista dell’epoca del nostri padri. Dopo i romantici ed 1 realisti del • postgoysme » essi vengono ricuperando la visione esatta nella nostra epoca. E queste rettificazioni indubitabili che aumentano l’attivo della pittura spagnuola cl devono rendere più cauti nel dare un giudizio su quelli che son troppo prossimi, ai quali si rimproverano difetti e si attribuiscono meriti che, più tardi, il tempo dimostra essere soltanto errori di prospettiva per una giusta messa a fuoco. Così per esemplo quella pittura che, agli albori del novecento, quando il « 8orolllsmo » avanzava verso il suo apogeo, e l’aria libera faceva dimenticare gli effetti di interni, ed il ritratto elegante era sostituito dal documento umano delle folle anonime e dai tipi popolari, era spregiata dai gio- — 256 —